di Gianfranco Quaglia
Cognome profetico, fantasia, professionalità. Nulla manca all’architetto Tiziana Monterisi di Biella (nella foto) per cimentarsi con il prodotto riso. La sua architettura naturale che fa capo a Nova Civitas è diventata uno status symbol, non solo in Italia, ma anche a New York: le sue costruzioni ecologiche sono realizzate con materiali derivate dai prodotti agricoli, nel caso specifico con sughero, legno e paglia di riso. Per noi – sostiene – la casa è la terza pelle dell’uomo, dopo l’epidermide e il vestiario, e il nostro lavoro si concentra sulla ricerca di materiali più sani e meno costosi. La paglia del cereale più coltivato nella zona (Biellese e Vercellese) risponde alle esigenze di questa filosofia: Nova, infatti, è l’acronimo di Nuovi organismi di vita abitativa.
Ma non è tutto. Siamo nell’anno di Expo e il conto alla rovescia macina rapidamente i giorni. Meno di quattro mesi all’apertura a Rho Fiera dell’esposizione internazionale tanto attesa e controversa, con lo slogan «Nutrire il pianeta energia per la vita». E l’architetto Monterisi, con i suoi colleghi, non vuole mancare all’appuntamento. A modo suo: portando il riso il più in alto possibile, sul tetto di un edificio. Il progetto che sta prendendo forma in questi giorni rientra nelle iniziative collaterali all’appuntamento fissato tra maggio e ottobre: le manifestazioni e le presenze in Milano, raggruppate sotto la sigla «Expoincittà». A Superstudio Group, il centro milanese di via Tortona sede di studi artistici e dove si concentrano eventi, il riso sarà coltivato sul tetto di un edificio di quattro piani. Il progetto dell’architetto piemontese prevede infatti di realizzare una risaia (dotata di acqua e pianticelle vere che prenderanno forma dai semi) in città. Una soluzione architettonica e paesaggistica che contraddice ogni consuetudine e stereotipi. Questa volta non è il Monte Rosa che scende a Milano, come scandisce il titolo del famoso volume sulla Resistenza; sarà la risaia a salire sul tetto nel cuore della metropoli lombarda, segnando una presenza significativa del lavoro dei campi finalizzato a nutrire il pianeta.
You must be logged in to post a comment Login