di Gianfranco Quaglia
E’ l’Italia di Coppi e Bartali, di quando si pedala al tour con il «Gino» nazionale che pigia sui pedali e indossava la maglia gialla, tanto che «i francesi già s’incazzano» per dirla con Paolo Conte. E’ l’Italia che esce dalla guerra e scala, non solo le salite del Tour o del Giro d’Italia, ma anche i gradini del boom economico. Accompagnati dalle gesta inimitabili del toscano Gino e del piemontese Fausto, due antagonisti amici-nemici per la pelle, uniti dalla sana competizione della disciplina sportiva delle dure ruote, quando una foratura può fare la differenza abissale se non hai polmoni e cuore da spendere. I due avevano entrambe le cose e a dividerli erano soltanto frazioni di secondo. Il vignettista Congiu riuscì ad accomunare i campioni-rivali mettendoli d’accordo su un punto: il riso. La vignetta, che illustra la copertina del calendario 2016 edito da «Il Risicoltore» li rappresenta uno di fronte all’altro, mentre sorreggono un piatto colmo di un sacchetto di riso. La caricatura è titolata «Match-Incompatibilità di carattere».
Dodici mesi di Amarcord
Il disegno apre un «Amarcord» che ci accompagna per dodici mesi e ripercorre a ritroso la storia del riso, questa volta attraverso gli «spot» pubblicitari di un’epoca che va dagli anni Trenta ai Cinquanta, mettendo in risalto un’attività promozionale intensa dell’Ente Nazionale Risi, intrapresa per promuovere il consumo del cereale con campagne, annunci economici, manifesti. Il mese di gennaio ci propone la riproduzione di un paginone centrale de «La Stampa» (1° gennaio 1935), «Acquistate risi tipici italiani» con disegni di mondine e marchio bimbo riso e un invito9: «Tutti gli italiani possono acquistare a equo prezzo il miglior riso del mondo presso le rivendite dei risi tipici».
Mondine fanteria della risaia
In febbraio sempre due disegni tipici del regime fascista: nel primo un invito a «bandire le prevenzioni suscitate dal rancio di guerra, troppo spesso costituito da riso estero mal cotto e mal condito» e quindi «consumate ogni giorno riso italiano»; nell’altro l’immagine di due donne (padrona e collaboratrice domestica di allora) davanti a un negozio di risi tipici. Marzo: il riso che dà forza e salute, con il marchio del bimbo che mangia, e una foto con autografo dei corridore del Giro d’Italia. Aprile è dedicato a una foto rarissima 1931, (quindi l’anno di fondazione dell’Ente Risi), con la mondine in partenza sul treno. Il titolo è molto esplicito: Mondine, fanteria della risaia. E poi: «L’alimento che in poco volume dà molto nutrimento, richiedete all’Ente Nazionale Risi, ufficio stampa e propaganda, il ricettario per cucinare, lo avrete gratuitamente».
Una donna sulla bilancia e la didascalia ‘’Difendi la tua linea con il riso’’, oltre a «Il riso è salute e bellezza»: queste due immagini salutistiche incorniciano il maggio 2016. Un bimbo sul banco di scuola accompagna invece giugno, il mese degli esami. E allora: «Lo studio affatica, ma una sana alimentazione a base di riso reintegra rapidamente le forze». Il caldo di luglio, costretti a rimanere ancora in città prima delle ferie: il disegno di un impiegato che parla al telefono con scioltezza rende bene l’idea, perché «non è intorpidito dopo i pasti» per aver mangiato riso. «Sempre in gamba» è il «claim» del mese d’agosto, con una coppia attempata lanciata in un valzer (1953). Settembre: «Moglie dei paesi tuoi ma riso alla moda di ogni paese» con un viaggio nelle versioni gastronomiche del riso in Italia e un disegno di donna in bikini sotto i riflettori. Siamo sempre negli anni Cinquanta: ancora due disegni di Pizzigoni con coppia di sposi a piedi e in motorino, entrambe con sacco di riso. Novembre: anche l’alimentazione ha la sua importanza per chi guida, e allora ecco una coppia in auto con il cereale. Infine, a dicembre, due immagini pubblicitarie particolarmente efficaci e significative: quella del 1955 con una donna che fa cadere riso nella pentola, l’altra (1934) si riferisce ai campionati europei di atletica leggera con il riso italiano alimento per sportivi.
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