Alle 5 del mattino Fabio Fontaneto è già con le mani in pasta. Senza virgolette né metafore né secondi fini. Le mani impastate di Fabio, nato garzone all’età di 14 anni sotto lo sguardo del padre Piero, sono quelle di un imprenditore diventato il “re dei ravioli”. E quest’ultima definizione merita il riconoscimento ufficiale, perché quando un’azienda artigianale ne produce 3 milioni di chilogrammi l’anno, non ci sono dubbi sullo scettro. Soprattutto se non è stato regalato o ereditato. Fabio se lo è conquistato giorno per giorno, e le sue giornate possono durare – appunto – dalle 5 del mattino sino alle 22 e a volte oltre la mezzanotte. Perché al raviolificio Fontaneto, in località Molino Marco di Fontaneto d’Agogna (Novara), si lavora a ciclo continuo, per sodisfare tutte le richieste che arrivano dall’Italia e dall’Estero. Fabio Fontaneto, che è anche presidente dell’Associazione produttori pasta fresca della piccola e media impresa, è orgoglioso di “servire la vecchia Europa”, come lui chiama i canali dell’export tradizionale, vale a dire Francia, Germania, Austria, Svizzera, Belgio. “Ma arriviamo anche alle Canarie, dove abbiamo trovato un importatore italiano che ha aperto un canale”.
Re dei ravioli? “Ma no, sono soltanto il più grande fra i più piccoli. Questo mi piace dirlo”. Nel suo stabilimento vige il clima della “family company”: settantaquattro i dipendenti, compresi i cuochi che ogni giorno cucinano pasta e ingredienti freschi. A loro si aggiunge un’altra trentina di di agenti disseminati in tutta Italia.
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