Il Piemonte punta sui Distretti del cibo come trampolino di lancio per i suoi prodotti agroalimentari e guarda già al dopo-Covid. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa, ha approvato il nuovo regolamento per l’individuazione territoriale, la costituzione, il riconoscimento il funzionamento dei nuovi distretti. Il regolamento è stato approvato dopo aver acquisito il parere positivo delle parti sociali, del Consiglio delle Autonomie Locali e della terza Commissione del Consiglio regionale.
Ora può partire l’iter. Obiettivo è la valorizzazione delle produzioni agricole ed agroalimentari ed allo stesso tempo il paesaggio rurale piemontese. In questo modo verrebbero favoriti più soggetti di un determinato territorio: dalla filiera produttiva all’offerta turistica e culturale. Ma non solo: i distretti devono garantire la sicurezza alimentare diminuendo l’impatto ambientale delle produzioni, riducendo lo spreco alimentare e salvaguardando il territorio attraverso le attività agricole e agroalimentari.
Dopo l’iscrizione nel Registro nazionale dei Distretti del Cibo anche quelli piemontesi potranno beneficiare degli interventi di sostegno previsti dalla normativa in materia. I distretti agroalimentari di qualità già riconosciuti dalla Regione verranno riconosciuti quali Distretti del cibo qualora si adeguino entro 6 mesi dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale ai requisiti previsti del nuovo regolamento.
“Con la costituzione dei distretti del cibo, molto attesa dai nostri Comuni piemontesi, abbiamo l’opportunità di promuovere lo sviluppo di un territorio e l’inclusione sociale, valorizziamo la filiera agroalimentare e l’intero territorio rurale. Creiamo in concreto una rete tra mondo produttivo agroalimentare, offerta turistica, culturale e paesaggistica – sottolinea l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa – . I distretti sono un sicuro volano economico molto importante per l’auspicata ripresa post Covid 19 e pertanto era determinante arrivare all’approvazione entro la fine di quest’anno”.
Che cosa sono
I distretti individuano sistemi produttivi locali, che si caratterizzano per una specifica identità storica e territoriale omogenea e integrano attività agricole e altre attività imprenditoriali, in coerenza con le tradizioni dei luoghi di coltivazione. Partecipano ai distretti del cibo enti pubblici, istituzioni ed imprese, la cui cooperazione può favorire ad esempio la promozione all’estero dei prodotti del territorio e l’offerta turistica. Inoltre la collaborazione tra piccole e medie imprese agricole e agroalimentari è in grado di accrescere la competitività delle imprese stesse attraverso la riduzione dei costi e l’innovazione.
Come si costituiscono
Vengono costituiti mediante un accordo tra soggetti pubblici e soggetti privati che operano in modo integrato nel sistema produttivo locale.
Come funzionano
Fulcro del funzionamento è il Piano di Distretto che ha durata triennale e in esso vengono indicati il ruolo dei soggetti che hanno aderito all’accordo e le azioni che si andranno a realizzare a livello locale.
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