Che cosa chiede l’agricoltura piemontese ai candidati alla futura Giunta regionale? In questi giorni si infittiscono gli incontri con i candidati alla presidenza della Regione.
Oltre 600 all’evento “Dalla nostra terra, l’economia del futuro”, nel Foyer del Toro al Teatro Regio di Torino, dove Coldiretti Piemonte ha incontrato Sergio Chiamparino, Giorgio Bertola, Valter Boero e Alberto Cirio. Presente l’intera Giunta di Coldiretti Piemonte, guidata dal presidente Roberto Moncalvo, insieme al delegato confederale Bruno Rivarossa e ai direttori di tutte le federazioni provinciali.
“Dieci i punti fondamentali che abbiamo esposto ai candidati – affermano Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa -. Dall’assessorato al cibo alla gestione del territorio, dalla semplificazione burocratica al programma di sviluppo rurale, dalle filiere all’educazione alimentare fino alle politiche a favore dell’imprenditoria giovanile: diverse le questioni che abbiamo evidenziato a chi avrà le redini della nostra Regione e su cui, fin da subito, sarà opportuno lavorare. Tutti i candidati hanno voluto sottoscrivere il nostro decalogo, prendendosi così un impegno a supporto dell’agricoltura Made in Piemonte e, firmando la petizione Eat Original, anche a favore dell’etichettatura obbligatoria di tutti gli alimenti. L’agricoltura e l’agroalimentare in Piemonte, il cui export vale oltre 3 miliardi di euro con una crescita superiore all’8% nel 2018, in questi ultimi dieci anni, grazie alla progettualità della nostra Organizzazione, hanno svolto una cruciale funzione anticiclica. Auspichiamo – concludono Moncalvo e Rivarossa – che chi governerà la nostra Regione non inverta questa tendenza bensì attivi politiche per aumentare il trend positivo che ha intrapreso questo settore, continuando ad incentivare anche l’imprenditoria giovanile”.
A trionfare anche è stato il Made in Piemonte: esposto, tra prodotti Sigillo di Campagna Amica, produzioni provenienti da progetti di filiera attivati negli anni e da esperienze di agricoltura sociale, e presentato nei gustosi piatti preparati dalla squadra di agrichef capitanata dalla presidente degli agriturismi di Campagna Amica Stefania Grandinetti.
Confagricoltura Piemonte, guidata dal presidente Enrico Allasia, ha incontrato i rappresentanti del centrosinistra.
Al presidente uscente della Regione Sergio Chiamparino e all’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero, Confagricoltura ha chiesto maggiore attenzione al settore primario e un ulteriore impegno per utilizzare al meglio tutte le risorse europee del Programma di Sviluppo Rurale. A questo riguardo Enrico Allasia ha ancora una volta sollecitato Chiamparino e Ferrero a finanziare, con i fondi che sono disponibili, tutte le imprese dei giovani che si sono insediate in agricoltura e che, pur avendo tutti i requisiti per accedere ai finanziamenti, non hanno visto soddisfatte le loro richieste. “Ci riferiamo a quei giovani – ha detto Allasia – che hanno presentato domanda per l’insediamento in agricoltura nel 2016 e che, per carenza di fondi, non hanno potuto ottenere finanziamenti per la realizzazione dei miglioramenti aziendali. Ci sono molti casi in Piemonte: si tratta di giovani che hanno investito a loro rischio e a loro spese, molti dei quali indebitandosi in modo significativo. A nostro avviso questi giovani hanno altrettanto diritto a essere finanziati e a veder riconosciuti i loro sforzi”.
Altre tematiche: l’esigenza di infrastrutture efficienti, una politica più attenta ai temi dell’irrigazione e gestione delle acque, un maggior impegno per il contenimento dei danni da selvatici, una riduzione degli oneri amministrativi con particolare riferimento alla materia del lavoro, dell’ambiente, dell’energia a carico delle imprese, che ne rendono difficoltoso l’ampliamento, la riorganizzazione, lo sviluppo.
Si sono avvicendati negli incontri Mino Giachino (Sì Tav, Sì lavoro); Alberto Cirio (Forza Italia, candidato alla presidenza della Regione per il centrodestra); Stefano Allasia, Daniele Poggio e Paolo Demarchi (Lega); nel pomeriggio è stata la volta di Maurizio Marrone e Roberto Rosso (Fratelli d’Italia) e Giorgio Bertola (Movimento 5 Stelle). “Il Programma di Sviluppo Rurale, purtroppo – ha chiarito Enrico Allasia – non va nella direzione da noi auspicata. Scelte politiche iniziali discutibili e una gestione a dir poco farraginosa dei bandi, unita a evidenti criticità dei sistemi informatici hanno creato una situazione di oggettiva difficoltà, che si traduce nella scarsa capacità di spesa della nostra regione. La spesa procede a rilento: al 31.12.2018 gli ultimi dati ufficiali disponibili della Rete Rurale Nazionale (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo) indicano un avanzamento della spesa al 31,2%”.
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