Il Dipartimento del Ministero dell’Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste e L’Istituto centrale per la qualità e repressione frodi, con la Componente Speciale della Guardia di Finanza, hanno sequestrato, nel 2023, 356 tonnellate di miele irregolare di bassa qualità proveniente da Paesi, tra gli altri, come Cina, Argentina, Brasile e Ungheria. Il prodotto sarebbe finito sul mercato italiano con rischi per la salute dei consumatori, considerato l’utilizzo di trattamenti non consentiti, e danni per i produttori nazionali. Questi ultimi si sarebbero trovati a competere con miele straniero spacciato per tricolore dopo essere arrivato a prezzi stracciati. (quello cinese viaggia intorno all’euro al chilo).
Il comparto miele si deve già difendere dall’aumento dell’importazioni dall’estero che hanno fatto registrare un +11%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, e dalle anomalie climatiche. In Piemonte, la regione italiana con il maggior numero di apicoltori, Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti regionale, e Bruno Rivarossa, delegato confederale: “Sarà importante ora l’introduzione del principio di reciprocità, per evitare che nel nostro Paese arrivi miele prodotto secondo modalità vietate in Europa, garantendo il rispetto delle stesse regole in materia di sicurezza alimentare, qualità e tutela dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. Non ci dobbiamo mai dimenticare che acquistando il miele direttamente dagli apicoltori si sostiene il presidio dei territori e la presenza, quella delle api, di una sentinella vitale in tema di qualità dell’ambiente e della biodiversità. Per questo ai consumatori ricordiamo di leggere con attenzione l’etichetta, poiché l’indicazione d’origine è obbligatoria”.
La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il prodotto provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.
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