Il Mater-Bi, la plastica biodegradabile realizzata da Novamont di Novara, può salvare il mare. Nel rdcente incontro “Together against marine litter and micro-plastics”, tenutosi all’Assemba della Nazioni Unite per l’Ambiente a Nairobi, Christophe De Boissoudy, responsabile di Novamont France, ha illustrato i risultati dei test di biodegradazione marina effettuati sul MATER-BI, la famiglia di bioplastiche Novamont biodegradabili e compostabili. L’incontro è avvenuto alla presenza di Nicolas Hulot, Ministro all’Ecologia del governo francese, di Karolina Skog, Ministro dell’Ambiente svedese e di Giovanni Brunelli, del Ministero dell’Ambiente italiano.
Attraverso prove di laboratorio, supervisionate dall’Istituto Italiano dei Plastici (IIP) e verificate da Certiquality nell’ambito del Programma pilota della Commissione Europea “Environmental Technology Verification” (ETV), campioni di MATER-BI sono stati esposti a sedimenti marini prelevati dalla zona litoranea, habitat in cui finiscono molti rifiuti plastici, e la biodegradazione è stata seguita monitorando la metabolizzazione effettuata dai batteri che “digeriscono” la bioplastica. Alti livelli di biodegradazione sono stati raggiunti in tempi relativamente brevi (meno di un anno), suggerendo che il MATER-BI può essere adatto alla realizzazione di oggetti in plastica con alto rischio di dispersione in mare (ad esempio, attrezzi da pesca).
In particolare, la biodegradazione dei materiali sottoposti a prova è stata superiore al 90% assoluto o relativo ad un materiale di riferimento, come ad esempio la cellulosa. Quando i prodotti in MATER-BI raggiungono il mare (dai fiumi, dalla terra ferma, dalle imbarcazioni), non “scompaiono” immediatamente. Tuttavia il rischio ambientale causato da un prodotto rilasciato in mare viene diminuito da una biodegradazione veloce che riduce il tempo di permanenza del prodotto introdotto nell’ambiente.
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