In Giappone dicono “Gourgonzora oishi”. Traduzione: “Gorgonzola buonissimo”. E’ la risposta più frequente di chi viene interpellato sui gusti dei formaggi italiani. Non è soltanto una percezione. I numeri lo testimoniano. Fuori dai confini fisici del continente europeo il Giappone si conferma infatti per il terzo anno consecutivo primo Paese importatore extra UE (44.482 forme) con una crescita del 15%, seguito dagli USA (32.738, +1,56%). Ottime anche le performance di Indonesia (+147%), Costa Rica (+48%), Hong Kong (+40%). L’erborinato Dop Made in Italy tiene bene il mercato, secondo i dati diffusi dal Consorzio di Tutela, relativi al 2023.
Nel dettaglio lo scorso anno le esportazioni sono cresciute dell’1,1% per un totale di 24.982 tonnellate, pari a 2.081.834 di forme esportate, con un incremento a valore di circa 202 milioni di euro in crescita del 15,5% rispetto all’anno precedente (fonte Clal).
Il Gorgonzola DOP rimane uno dei formaggi italiani più conosciuti all’estero con una diffusione in 91 Paesi in tutto il mondo e una percentuale di prodotto esportato sulla produzione totale 2023 (5 milioni 179mila forme) che, come l’anno precedente, si attesta intorno al 40%.
Con 1.785.167 forme, l’Unione Europea assorbe gran parte dell’export. Sostanzialmente stabile la quota diretta ai primi due Paesi importatori in assoluto, Francia (485.803 forme) e Germania (442.800), seguiti dalla Spagna (155.164) dove si registra una crescita dell’8%.
Ottime le performance di Macedonia (+89%), Bosnia-Erzegovina (+51%), Norvegia (+40%), Ucraina (+28%) e Polonia (+15%). Cresce del 2,9% l’export di Gorgonzola Dop verso il resto del mondo raggiungendo quota 296.583 forme. Nel 2023 sono andate in Svizzera 85.465 forme. Il Regno Unito, che torna a crescere (+8%) per la prima volta dopo Brexit, è stato destinatario di 44.347 forme.
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