“Il futuro del riso italiano tra mercato e sfide colturali”. E’ il titolo del convegno che si svolgerà venerdì 16 dicembre al Centro Ricerche dell’Ente Nazionale Risi di Castello d’Agogna (PV). Organizza Airi (Associazione industrie risiere italiane).
Dopo una prima introduzione a cura del presidente Mario Francese (foto) e i saluti istituzionali del presidente Ente Risi, Paolo Carrà, la scaletta dell’incontro prevede una relazione sui consumi di riso di Ersilia di Tullio, Senior Project Manager di Nomisma che traccerà un quadro economico del settore; a seguire un intervento sull’innovazione scientifica di Alberto Ancora, vicepresidente Agricultural Solutions di Basf con cui si affronteranno i temi delle nuove varietà e della ricerca rispetto a opportunità colturali sostenibili e produttive; infine il tema della risorsa idrica, con il contributo del direttore generale Ente Risi, Roberto Magnaghi, che analizzerà le opzioni per la prossima campagna.
Dopo un momento dedicato al contraddittorio con il pubblico, a chiudere, le conclusioni del Presidente AIRI Mario Francese. Coordina l’incontro Pietro Milani (segreteria Airi).
Le dinamiche del mercato del riso, l’innovazione scientifica e l’organizzazione della gestione dell’acqua saranno i tre grandi temi. Ersilia Di Tullio, senior project manager di NOMISMA, presentrà l’analisi della situazione economica del mercato del riso, mondiale e italiana, con un occhio al passato e una prospettiva futura.
Il vicepresidente Agricultural Solutions di Basf Alberto Ancora porterà una testimonianza dell’impegno della ricerca al fianco dei produttori risicoli europei, condizionati da un contesto operativo più complicato rispetto al resto del mondo, a causa di una maggiore attenzione per l’ambiente e della lentezza dei sistemi regolatori europei ad accettare le tecniche di mutagenesi innovative.
Infine Roberto Magnaghi, direttore generale dell’Ente Nazionale Risi, che ha assunto un ruolo di coordinamento di tutti i soggetti pubblici e privati nella gestione dell’acqua al fine di migliorare l’efficienza del sistema ed essere pronti a fronteggiare situazioni eccezionali come quella che ha caratterizzato il 2022.
In una nota l’Associazione delle Industrie Risiere Italiane sottolinea che “ha fortemente voluto questo convegno per superare l’ormai anacronistica stima dei fabbisogni prima che i risicoltori facciano le loro scelte colturali. L’incontro dovrà permettere a tutta la filiera coesa di interrogarsi sul futuro della risicoltura italiana dopo un periodo caratterizzato da forte volatilità dei consumi e dei prezzi influenzati dai gravi eventi di questi anni, pandemia, guerra, siccità”.
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