di Gianfranco Quaglia
E’ nata prima Laura Travaini oppure Orta San Giulio? Poiché Laura è scrittrice contemporanea presidente dell’Associazione Srittori e Sapori, autrice di libri del settore food fra cui “Curve di cioccolato, intrecci di storie e di cioccolato”, la risposta sarebbe semplice e scontata. In realtà Orta e Laura sono un tutt’uno, legati da un amore così profondo che non ha età. Lei vive nel borgo che si affacia sul lago, dal quale trae vita, linfa e ispirazioni per raccontare storie, uomini e donne vissute qui, passati di qui, intrecciate con la vita quotidiana di questo lembo di Piemonte cantato da poeti, romazieri, filosofi e pittori.
Questa volta Laura Travaini dedica un romanzo a “Quella volta che il circo arrivò a Orta” (Daniela Piazza editore), recentemente presentato al Salone del libro di Torino con un happening al quale hanno partecipato anche giocolieri. E’ l’ottobre 1943, Laura non c’era ancora, ma i ricordi tramandati sulle rive del Cusio le offrono spunti per tramandare una vicenda al centro della quale c’è una giornalista mandata al confino a Orta. Sullo sfondo la guerra, i bombardamenti degli alleati, il coprifuoco e le incursioni dei partigiani. E il racconto di un episodio vero, il ritrovamento di un cadavere nelle acque del lago, quello del maggiore William Holohan, inviato dagli americani per prendere contatti con le formazioni della Resistenza. L’altro avvenimento, che scuote la vita del centro lacustcre, è l’arrivo del Circo Gallareto, con il suo proprietario Anacleto: i circensi, prima guardati con curiosità e diffidenza, a poco a poco diventano parte integrante di Orta e dei suoi abitanti. Con un finale imprevistom, che costringe il Circo ad andarsene.
Narrazione avvincente, scorre limpida come le acque del lago d’Orta, quella di Laura Travaini. Che si conferma scrittrice appassionante e appassionata del suo borgo.
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