Il cibo al centro dell’attenzione sui media dopo lo scoppio conflitto in Ucraina. E’ quanto emerge dalla nuova indagine “Il cibo e l’alimentazione” realizzata dall’Istituto Piepoli, presentata al Festival del giornalismo alimentare di Torino, per comprendere la reale opinione degli italiani riguardo alle stesse tematiche presentate sui media svolta su un campione di 500 italiani a un mese dallo scoppio del conflitto russo-ucraino.
Fra i primi dati presentati spicca l’impennata (circa +50%) della presenza del cibo sui media a partire da marzo 2022, in concomitanza con lo scoppio della guerra alle porte dell’Europa. Dal report effettuato dal Master “Cibo&Società” dell’Università Milano Bicocca viene fuori un netto cambiamento dei temi legati al racconto del cibo: adesso il food si accompagna a questioni geopolitiche ed energetiche e molto meno a notizie di taglio domestico o lifestyle. Motivo per cui hanno iniziato a scrivere di cibo molti giornalisti non di settore: nella classifica dei più attivi, in vetta spicca la vicedirettrice del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini. E se è l’olio il cibo che ha visto aumentare di più il prezzo, sono però pane e pasta gli alimenti che hanno colpito di più le finanze familiari degli italiani (ma più al sud che al nord).
Evidente il calo su tutti i media dei vari tipi di dieta: l’unica che resiste è quella mediterranea, mentre quella che più ricorre connessa a parole come agli over 55). Un timore che riflette un problema reale: il 53% delle donne italiane sono in sovrappeso anche se la problematica più grossa è quella che riguarda i bambini italiani, i più obesi d’Europa.
Altri disturbi dell’alimentazione come anoressia e bulimia, in forte aumento dallo scoppio della pandemia, fanno invece meno notizia, trovando molto meno spazio sui giornali.
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