Il cereale bianco spiegato ai giornalisti

Il cereale bianco spiegato ai giornalisti

duerisoamaro“Da Riso Amaro a riso 5.0: il cereale bianco spiegato ai giornalisti”. Con questo titolo “Il Risicoltore”, la testata di Ente Nazionale Risi diretta da Giuseppe Pozzi, nell’edizione di novembre dedica le due pagine centrali con un “reportage” all’incontro che si è tenuto a Novara, organizzato con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e valido per il conseguimento dei crediti formativi di tutti gli iscritti, non soltanto per coloro che si occupano di agricoltura.

Un momento di confronto, calibrato dalla presidente di Ente Nazionale Risi, Natalia Bobba, per sfatare alcuni luoghi comuni che “fanno male” alla divulgazione e talvolta possono confondere anche il consumatore. Perché non solo la risaia è luogo di infestanti e parassiti. Ma spunto per “fake news”, false notizie o approssimazioni che rendono difficile un approccio scevro da pregiudizi. Ad esempio il consumo dell’acqua, che al contrario di diffusi stereotipi, non è dispendiosa e sprecona, ma necessaria all’ambiente e rigeneratrice della falda, addirittura “spugna” essenziale per mitigare i dissesti idrogeologici e prevenire le alluvioni. Di questi aspetti, di innovazioni e ricerca, si è parlato nel seminario che si è svolto nell’aula magna della facoltà di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale, con esperti del settore e ricercatori dell’Istituto Ricerche Ente Nazionale Risi di Castello d’Agogna. Sullo sfondo il film “Riso Amaro” interpretato da Silvana Mangano esattamente 75 anni fa e di cui sono stati proiettati alcuni spezzoni. Coordinati da Gianfranco Quaglia, direttore di “Agromagazine” e presidente del Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, i relatori si sono alternati illustrando il cammino della risaia, dai giorni delle mondariso sino alla coltivazione supportata da droni e satelliti, seguendo l’itinerario della ricerca come punto di riferimento per migliorare le produzioni e impattare il meno possibile sull’ambiente, in omaggio alla cosiddetta sostenibilità. Ne hanno parlato, oltre alla presidente Bobba, Marco Bobba (il riso sempre più sostenibile: un ventennio di attività del Centro Ricerche); Enrico Losi (il riso italiano ha una sua identità); Filip Haxhari (Il riso italiano: dalle linee antiche alle nuove varietà moderne di oggi e con uno sguardo al riso del futuro); Cinzia Simonelli (Il riso italiano: qualità & salubrità).

Apaerto al pubblico, nel dibattito è intervenuto anche Antonio Pogliani, vicepresidente dell’Associazione dottori in scienze agrarie e forestali di Novara e Verbano Cusio Ossola.risoamaro1

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