Igor Gorgonzola, una storia di famiglia e un futuro “circolare”

Igor Gorgonzola, una storia di famiglia e un futuro “circolare”

Igor Lions2Igor Lions1Igor Lions3di Gianfranco QuagliaIgor Lions4

Del gorgonzola non si butta via nulla. Neppure la crosta. Parola di Fabio Leonardi, amministratore delegato di Igor Gorgonzola, l’industria di Cameri (NO), che produce oltre il 50 per cento dell’intero mercato di erborinato Dop Made in Italy. Le croste sono uno scarto nobile, non edibile, ma utilissimo per alimentare l’impianto a biogas finalizzato all’economia circolare (Master Project Dolce Vota), nuova frontiera del grande caseificio novarese. La struttura, già in fase di realizzazione, sarà terminata entro il 2025 e rappresenterà uno degli impianti più all’avanguardia in Europa.

Leonardi lo ha illustrato durante un meeting al Lions Club Novara Host, invitato dal presidente Matteo Buscaglia. Con l’imprenditore leader del comparto caseario anche la figlia Giulia, che ha parlato del bilancio di sostenibilità. Igor è una conferma dell’imprenditoria che affonda radici nell’artigianalità, si è trasformata negli anni e ora è proiettata al futuro. Dapprima un piccolo caseificio fondato da nonno Natale nel 1935, sulle colline di Mezzomerico (NO), terre di vino ma anche di zootecnia. Poi il salto dimensionale, con lo sguardo al mercato domestico e all’export, per stare al passo con l’evoluzione. La scelta di realizzare uno stabilimento produttivo e di stagionatura in pianura, nel 1936, sempre ancorata al territorio e alla tradizione, mantenendo un filo diretto con il mondo agricolo: 150 le aziende certificate di Piemonte e Lombardia che producono il latte per lo stabilimento. Altri numeri: 350 dipendenti (all’inizio erano una trentina, il 98% a tempo indeterminato e nel 2024 41 nuove assunzioni); mille famiglie coinvolte nel sistema produttivo, 52% la quota di esportazione, 60 i Paesi raggiunti.  Traguardi raggiunti passo dopo passo, nei punti commerciali in Italia e all’estero, soprattutto alla ricerca dei gusti dei consumatori. Un percorso che Fabio Leonardi compie da decenni, sfondando porte che sembravano chiuse e inaccessibili. Come il “caso francese”, patria dei formaggi, dove il gorgonzola Dop italiano deve vedersela con il tradizionale e blasonato Camembert: “Siamo sulla buona strada – dice il ceo – e speriamo di vedere presto un titolo su Le Figaro che parli di gorgonzola, come è accaduto recentemente per la mozzarella, che ha superato il Camembert”. Proprio nel territorio transalpino il gorgonzola a cucchiaio ha conquistato i francesi, un risultato quasi impensabile sino a poco tempo fa. L’erborinato va forte anche in Giappone, dove 5 mila ristoranti utilizzano il cosiddetto “cubettato”.

In questa “marcia trionfale” Igor si colloca come azienda leader, ma non pigliatutto: “Stiamo facendo da traino anche agli altri caseifici piccoli e medi, che hanno incrementato l’export. Ce lo confermano i dati del Consorzio di Tutela”.

Sul fronte della sostenibilità Giulia Leonardi sottolinea la riduzione dell’utilizzo della plastica del 30% (eliminati 32 milioni di coperture), la riduzione dell’uso dell’acqua, l’energia elettrica da fonte rinnovabile e l’impianto fotovoltaico. Nella strategia di decarbonizzazione rientrano anche il progetto biometano, il segmento farmaceutico con la produzione di proteine, integratori per anziani, derivati dal siero del gorgonzola. Inoltre: gli interventi solidali a favore dell’Ospedale Maggiore di Novara attraverso l’acquisto di attrezzature specifiche e le donazioni al Banco Alimentare.

Infine, ovviamente non ultima, la grande passione per la Igor Volley, creatura sportiva che ha raggiunto traguardi mondiali. “Non è soltanto sport. – dice Leonardi – E’ anche un motore che ha innescato un network relazionale tra imprenditori, famiglie, territorio”.

 

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