Aumento del 25 per cento, che sommato a quello precedente può arrivare sino a un 40 per cento. Questo è quanto potcrebbe gravare il dazio introdotto da Trump sul gorgonzola made in Italy, secondo formaggio italiano per esportazione negli Usa preceduto solo dal Parmigiano. Dalla patria dei produttori e degli stagionatori, cioè dal Novarese, si susseguono gli interventi a tutela di questa eccellenza. Tra questi l’iniziativa del presidente della Provincia di Novara Federico Binatti e dei consiglieri delegati al Marketing territoriale Ivan De Grandis e alle Politiche agricole Maurizio Nieli i quali hanno inviato una lettera al presidente Giuseppe Conte e ai ministri alle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova e agli Esteri Luigi Di Maio per esprimere preoccupazione. “La nostra iniziativa – commentano il presidente e i consiglieri – vuole essere un sollecito al Governo a mettere in atto quanto in proprio potere per scongiurare il fatto che le produzioni tipiche italiane e in particolare il nostro gorgonzola, già ampiamente sotto scacco a causa del fenomeno della contraffazione delle nostre dop, siano ulteriormente penalizzati a causa di una guerra commerciale scatenata senza che il nostro Paese abbia alcuna diretta responsabilità nella rappresaglia che l’Amministrazione Trump ha scatenato a seguito delle multe per il caso dei sussidi pubblici da parte dell’Europa al consorzio aeronautico Airbus. Nella lettera esprimiamo la nostra preoccupazione per la ricaduta negativa che i dazi avranno sull’economia locale e su un’intera filiera produttiva, dal momento che il gorgonzola novarese rappresenta uno dei punti di forza delle esportazioni a livello internazionale, con un quaranta per cento del totale nazionale, anche negli Stati Uniti. I dazi porterebbero gravi conseguenze sul piano commerciale, ma anche occupazionale per l’intero comparto agroalimentare: il Novarese potrebbe trovarsi a dover pagare un prezzo davvero alto. Chiediamo pertanto al nostro Governo – concludono Binatti, De Grandis e Nieli – un immediato intervento in tutte le sedi deputate affinché vengano messe in atto concrete azioni di tutela sia per scongiurare i dazi, sia per un eventuale sostegno ai produttori, anche da parte dell’Unione europea”.
Anche il sen. Gaetano Nastri (Fratelli d’Italia) aveva inviato un’interrogazzione ai ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e degli affari esteri e della cooperazione internazionale per sottolineare come i dazi Usa “rischiano di determinare gravissimi danni all’economia agricola locale, che già scontano l’embargo imposto alle vendite in Russia, anche sul piano della tenuta dei livelli occupazionali”
Nell’interrogzione Nastri chiedeva “di porre in essere ogni iniziativa legislativa in ambito nazionale e comunitario, al fine di tutelare le aziende italiane ed in particolare novaresi produttrici del gorgonzola” e di sapere “quali iniziative urgenti i ministri intendano intraprendere, anche in sede europea, nell’ambito delle rispettive competenze, al fine di tutelare le imprese agroalimentari del gorgonzola dagli effetti derivanti dall’introduzione dei dazi doganali per le vendite dei prodotti negli Stati Uniti d’America; se non convengano della necessità di prevedere misure economiche compensative, previa autorizzazione europea, al fine di equilibrare le perdite delle imprese agroalimentari inevitabilmente colpite dai dazi transfrontalieri”.
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