E’ il Gorgonzola antistress il più “googlato”

di Gianfranco Quaglia

Qual è il cibo italiano più cliccato al mondo su Internet? Non pensiamoci troppo nel dare la risposta, perché verrebbe spontaneo dire: la pizza. Invece no. I prodotti più cercati sul web sono: Prosecco, Tartufo e Gorgonzola. Quest’ultimo, l’erborinato la cui patria riconosciuta è Novara, è il formaggio made in Italy più “googlato”, come si dice in gergo. A confermarlo uno studio di Google Italia sui trend legati al mondo del turismo enogastronomico. Merito, senza dubbio della sua bontà, delle caratteristiche organolettiche, ma anche della promozione che negli ultimi anni ha sfondato ogni barriera immaginabile. Il Gorgonzola non è più un prodotto finalizzato ai consumatori della media o avanzata età, che ricorda tempi antichi e di ristrettezze. Anzi, esattamente l’opposto: è diventato un cult che piace ai giovani, scelto negli apericena in inverno e in estate. Così tanto da non interrompere una tendenza in atto ormai da tempo: anche i grafici relativi agli ultimi mesi denotano un aumento progressivo della produzione: a fine giugno aveva raggiunto le 2.421.000 forme, con un incremento di +4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e un +8,35 sul 2017.

Non è soltanto frutto di una moda o di marketing. Ci sono anche fattori salutistici a spingere. Una ricerca condotta da Weizmann Institute di Israele e pubblicata sulla rivista scientifica “Cell Metabolism” ci dice che il gorgonzola italiano aiuta a vivere più a lungo perché tiene sotto controllo la pressione sanguigna ed è in grado di prevenire alcune malattie come il cancro, il morbo di Parkinson e l’Alzheimer. Sarebbe tutto merito della spermidina, contenuta appunto nel formaggio, composto organico la cui presenza garantisce un corretto metabolismo cellulare, come un’azione antiage e antistress perché contrasterebbe l’effetto negativo messo in atto dall’invecchiamento.

 

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