Il falso Made in Italy agroalimentare nel mondo ha un controvalore di 120 miliardi di euro. Fra i maggiori “taroccatori” ci sono i paesi più ricchi, in prima fila gli Stati Uniti dove si stima che il valore del cosiddetto Italian sounding abbia raggiunto i 40 miliardi. Tra i prodotti più imitati i formaggi: il 90% dei prodotti lattiero-caseari che evocano il marchio italiano in realtà sono realizzati in Wisconsin, California, New York. Il Gorgonzola, tipico erborinato del Piemonte, è fra i più clonati. Il Consorzio di tutela con sede a Novara guarda anche alla Russia dove dilaga l’industria del falso per effetto delle sanzioni che hanno portato Putin a decidere l’embargo sui prodotti agroalimentari occidentali e a potenziare l’industria locale con la produzione di cibi taroccati. “Il risultato – spiegano Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara-Vco, e il direttore Luciano Salvadori – è che oltre due prodotti agroalimentari tricolori su tre sono falsi senza alcun legame produttivo e occupazionale con il nostro Paese. Ponendo un freno al dilagare dell’agropirateria a tavola si potrebbero creare 300 mila posti di lavoro in Italia”.
Il Gorgonzola è una delle eccellenze casearie italiane più amate nel mondo, ma anche fra le più copiate. Con 74 registrazioni nel mondo e una presenza in 91 Paesi, il Consorzio di Tutela difende il marchio ed è in prima linea nella lotta alla contraffazione. Il presidente Antonio Auricchio: “Il Gorgonzola è nato dalla genialità dei casari italiani e viene prodotto qui e solo qui, da oltre un millennio. Noi siamo, in un certo senso, orgogliosi che tanta bontà sia così apprezzata da essere addirittura copiata, aggiungerei malamente. Dobbiamo però difendere il ruolo di ambasciatore del Made in Italy che viene riconosciuto al nostro erborinato, così come ad altre prestigiose Dop italiane, promuovendolo e raccontandolo proprio a chi più apprezza la cucina italiana”.
“Sarò felice – aggiunge Auricchio – quando in Usa vedrò finalmente in menu una Ceasar Salad con un nostro formaggio italiano. Anche noi possiamo fare di più brevettando i nostri marchi italiani, ma accanto e oltre alla tutela legale, dobbiamo soprattutto far capire ai consumatori di questi mercati per noi oggi strategici, quanto il vero Gorgonzola sia mille volte meglio della sua imitazione”.
Nel semestre gennaio-giugno l’export di Gorgonzola nel mondo è cresciuto sia in volumi (+7,8%, pari a 12.778 tonnellate), sia in valore (+14,7%). Negli Stati Uniti, in particolare, le aziende produttrici hanno esportato nei primi sei mesi del 2022 circa 185 tonnellate per oltre un milione di euro.
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