“L’agricoltura italiana non ha bisogno di meno Europa; bensì di un’Europa più forte e coesa, con un ruolo più incisivo e propositivo dell’Italia”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti introducendo all’assemblea degli imprenditori agricoli, che si è svolta a Milano a Palazzo Mezzanotte, ribadendo il profondo attaccamento degli agricoltori alla “casa comune europea”.
“Le prospettive dell’economia italiana e della nostra agricoltura – ha continuato – sono strettamente legate al futuro dell’Unione europea, ma questo futuro è incerto. La nostra proposta è di imboccare la strada verso un’Unione sempre più vicina ai bisogni dei cittadini e delle imprese”.
Giansanti ha ricordato che sulle vicende dell’economia italiana hanno avuto un impatto negativo i ritardi accumulati nel completamento del mercato unico, dell’unione bancaria e del rafforzamento dell’euro-zona. Nonostante la ripresa che si è registrata negli ultimi anni, il reddito nazionale resta inchiodato sui livelli in essere nel lontano 2004. “Per tornare a crescere – ha detto Giansanti – l’economia italiana ha bisogno di misure straordinarie, ma inquadrate nell’ambito di un piano strategico con una visione a lungo termine. Ed è indispensabile far ripartire gli investimenti pubblici, per sostenere la competitività del sistema produttivo ed agevolare la presenza dei nostri prodotti sui mercati di sbocco all’estero.
Il dibattito che si è sviluppato attorno al tema dell’assemblea, condoto da Mirta Nerlino, ha coinvolto esponenti del mondo imprenditoriale e politico. A cominciare dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, molto critico sulllo sforamento del 3%: “Non possiamo sforare questa soglia nel rapporto deficit/Pil”. E ha proseguito con un appello al Governo: “Dopo le Europee Salvini e Di Maio si chiariscano”. I due ministri si sono poi avvicendati negli interventi: prima Luigi Di Maio, poi Matteo Salvini, ma senza confrontarsi. Sul palco anche Paola De Micheli, vicesegretario Partito Democratico, il sotossegretario di fratelli d’Italia Adolfo Urso. Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi hanno inviato due videomessaggi. Dopo la presentazione di quattro “Case history” di imprenditori italiani, i lavori sono stati conclusi dall’intervento del ministro alle Politiche Agricole e Turismo, Gian Marco Centinaio.
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