Un’azienda risicola su cinque chiusa, altre in procinto di ridurre attività e superficie. La crisi che si è abbattuta sul settore risicolo italiano non concede tregua. Per il momento nessuna iniziativa da Bruxelles, malgrado il documento ufficiale presentato dal Governo italiano con il quale si chiede l’attivazione della clausola di salvaguardia contro le importazioni di riso asiatico in esenzione di dazi. Buona parte del prodotto della scorsa campagna, in particolare la varietà Indica, rischia di rimanere nei magazzini, invenduta. Oppure di essere svenduta a prezzi non remunerativi, sotto la soglia dei costi di produzione. Ed è per questo che molte aziende, senza liquidità, rischiano il default.
Proprio per dare un supporto ai risicoltori in difficoltà, la Divisione Banca Popolare di Novara del Banco Popolare ha predisposto un aiuto finanziario specifico. Il prodotto, denominato «Credito Verde», è stato presentato nella sede della Banca Popolare di Novara, da Michelangelo Carusillo, responsabile Servizio imprese Bpn, e da Paola Ruspa, responsabile Settore Agricoltura. L’iniziativa è stata illustrata alla sampa e agli esponenti delle organizzazioni agricole, presenti all’incontro nella sala consiliare di Palazzo Bellini a Novara: Paola Battioli (presidente Confagricoltura Novara e Verbano Cusio Ossola), Manrico Brustia (presidente Confederazione italiana agricoltori Novara-Vercelli-Vco) Giovanni Cardone (direttore Cia No-Vc-Vco), Paolo Dellarole (presidente Coldiretti e Consorzio Agrario Vercelli). «Siamo consapevol del fatto che in questo momento le aziende risicole di Novara-Vercelli-Pavia stanno attraversando un periodo di grave difficoltà – dice Carusillo – molte hanno deciso di stoccare il riso per evitare di svenderlo sottocosto. Questo significa ingenti spese a carico dei risicoltori. Il ‘’Credito Verde’’ offrirà finanziamenti alle aziende sulla base di un tasso estramente cntenuto (300 basis point su Euribor a tre mesi) con scadenza 31 marzo 2015».
«La Divisione Bpn – dice il direttore Alberto Mauro – con questa iniziativa intende testimoniare la vicinanza al territorio nel quale è nata e a una categoria, quella degli operatori agricoli e dei risicoltori in particolare, che hanno costituito il nucleo dei suoi soci fondatori nel 1871. Vuole inoltre dimostrare l’interesse insieme per le famiglie di produttori e lavoratori, per l’economia delle aree interessate e per l’ambiente e il paesaggio di questa parte importante della nostra pianura».
Paola Ruspa: «L’erogazione riguarderà il 30 per cento della Plv (produzione lorda vendibile). Rimborso e pagamento degli interessi avverranno alla fine del periodo, cioè alla scadenza dei nove mesi, durante i quali si spera che la situazione possa migliorare. Vogliamo essere vicini alle aziende: prima avevamo anticipato l’80% della Pac che non era stata ancora erogata. Ora con questo altro 30 per cento cerchiamo di assicurare la liquidità finanziaria. Il nostro intervento sulle giacenze non deve essere inteso come un’operazione sostitutiva, bensì integrativa».
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