Gli agricoltori lo vorrebbero smart, cioè agile e intelligente. Stiamo parlando del Psr (Programma di sviluppo rurale) finanziato dall’Ue, dalla Regione e dallo Stato, per favorire i piani di investimento e ammodernamento delle aziende agricole. La dotazione per il Piemonte è di 1093 milioni di euro: per beneficiarne non basta essere agricoltori attivi, ma professionali. Significa che occorre esere imprenditori a tempo pieno. E molte delle misure rigurdano i giovani. Per illustrare le modalità d’accesso ai bandi, fugare le incertezze e chiarire i numerosi dubbi, è interventuo a Vercelli l’assesore regionale all’agricoltura, Giorgio Ferrero, in un convegnio organizzato all’istituto tecnico agrario <Ferraris>, con la partecipazione del sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba e dei consiglieri regionali Pd, Giovanni Corgnati e Gabriele Molinari.
Un confronto serrato e a tutto campo, in una realtà, quella vercellese, dove la superficie media del terreno coltivato è la più alta d’Italia (32,4 ettari contro i 10,1 del resto del Paese) e si colloca nello standard europeo. Ecco perché i risicoltori si attendono molto da questo Psr, ma non sempore l’accessibilità viene favorita dalla burocrazia e dai vincoli troppo restrittivi. Molti si sentono esclusi dalle prime 318 domande e Giovanni Perinotti, presidente di Confagricoltura Vercelli Biella dice: <E’ come se si pensasse che i risicolltori abbiano già avuto molto, ma in realtà noi veniamo da una fase nella quela abbiamo subito un dimezzamento del prezzo del risonenegli ultimi anni>. Ferrero: <Stiamo già pensando al prossimo bando e all’inserimento di punteggi tali che si possa recueprare le aziendre rimaste fuori. Però chiedo a tutti di impegnarsi molto sul capitolo dell’innovazione>. Insomma, una correzione in corsa, se sarà necessaria. Aggiunge Ferrero: <Pensiamo anche alla tempistica. Non potremo più pemnsare di finanziare aziende sei anni dopo la domanda, non ci sarà nessuna lista d’attesa. Al massino ci saranno 80 giorni epr la graduatoria, 120 per l’istruttoria>.
Il convegno è stato aperto dal preside dell’istituto, Giovanni Marcianò e dall’insegnante Lella Bassignana.
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