Un Piemonte <<condannato a fare qualità>> per distinguersi da tutto il resto del mercato globale. Questo l’obiettivo di Giorgio Ferrero, assessore all’agricoltura della Regione, che traccia un bilancio del 2016 e guarda al 2017. <<La qualità – aggiunge – vale di più di tutte le provvidenze agricole. Inoltre è necessario che ci sia un orientamento chiaro di mercato, da soli non saremmo sufficienti a dare stabilità e prospettive al settore agricolo>>. In altre parole: stringere sempre di più accordi con la filiera, la grande distribuzione, per essere competitivi. <<Lo abbiamo sperimentato con il marchio Piemunto, l’accordo con Carrefour per distinguere il latte piemontese e i suoi prodotti, circa 150. Per il 2017 vogliamo puntare su altri comparti agricoli d’eccellenza, ad esempio il riso. Proprio con Carreforu abbiamo avviato un discorso che dovrebbe riguardare anche la vendita del cereale. Troppo spesso il riso viene dimenticato sotto il profilo commerciale, addirittura nelle terre di produzione. A gennaio ci siamo riproposti di approfondire i temrini di questa operazione, già in fase avanzata, che potrebbe portare alla vendita sugli scaffali di un riso con marchio piemontese, così come avviene già per il settore lattiero-caseario. Ai piemontesi dobbiamo dare la possibilità di consumare un riso d’origine, che faccia la differenza rispetto alle tante proposte>>.
Dalla pianura alla montagna. <<Stiamo facendo un grande ragionamento di futuro per le aree marginali montane, dobbiamo rimarcare l’importanza di avere pascoli in quei territori>>.
Sulle polemiche sorte a seguito dei ritardi nel pagamento dei fondi festinati da Bruxelles attrverso Arpea (Agenzia regionale per erogazioniin agricoltura). <<Abbiamo erogato il 70 per cento dell’anticipo entro novembre. In particolare importanti anticipi della domanda unica (Pac) per le aziende agricole sono stati erogati da Arpea con quattro decreti emessi dal 24 al 30 novembre. Riguardano 25.866 aziende che hanno ricevuto anticipi per 154 milioni di euro. Tra il 26 ottobre e il 16 novembre sonostati pagati anticipi del Programmo di sviluppo rurale agroambientale a 13.685 aziende per 37,5 milioni. Uno sforzo non indifferente, erano apgamenti dalle azinde, importanti per garantire la continiità produttiva, che Arpea ha erogato non appena messa in comndizioni di poterla fare>>.
Vino. <<Un settore che vanta l’85 per cento di Doc. Anche qui i produttori sono condizionati dal mercato e questo aspeto fa sì che aziende vitivinicole contigue siano una straordinaria e l’altra in difficoltà, a seconoda dell’approccio>>.
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