La siccità ha messo in difficoltà non solo l’agricoltura, ma ha stressato anche la selvaggina. Ed è per questo che nei giorni scorsi l’Ispra (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha inviato a tutte le regioni una nota chiedendo prudenza e l’eventualitò di differenziare o rinviare l’apertuira della stagione venatoria,. In Piemonte, per alcune specie (come la lepre) il calendario prevede il via al 24 settembre. Ora interviene l’assessore all’Agricoltura e alla Caccia della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, il quale risponde in merito all’allarme lanciato da Ispra: “La recente nota inerente l’adozione di eventuali limitazioni all’attività venatoria, rappresenta – al di là di quanto previsto dalla Legge 157/92 – un documento pertinente ed assolutamente apprezzabile dal punto di vista della tutela dell’ambiente in un contesto di delicata criticità come quello attuale. Rispetto alle indicazioni contenute è bene precisare che queste si rivolgono a due eventi specifici: gli incendi boschivi e la siccità. Per quanto riguarda il primo caso per fortuna la nostra regione non è stata colpita in maniera così pesante come avvenuto in altri territori; le aree piemontesi colpite da incendi sono costantemente monitorate con attenzione dai carabinieri forestali ed all’interno delle stesse è vietata l’attività venatoria. Per il lungo periodo siccitoso, le indicazioni di ISPRA pongono particolare attenzione agli uccelli acquatici, raccomandando l’apertura del prelievo ad ottobre, evitando le aperture in settembre. A tal proposito la Regione Piemonte rientra ampiamente nell’osservazione di queste raccomandazioni tanto che non c’è alcuna pre-apertura per gli uccelli acquatici. Non solo, è stato reintrodotto di recente dal Consiglio regionale il divieto totale di prelievo su ben 12 specie di anatidi, oltre al merlo, all’allodola, alla pernice bianca ed alla lepre variabile”.
Non sono, inoltre, oggetto di pre-apertura il colombaccio e lo storno (non oggetto in ogni caso di prelievo nella nostra Regione) presenti invece in altri calendari venatori.
“Nonostante questo contesto – prosegue Ferrero – il settore regionale competente ha richiesto a Province, Comprensori Alpini e Ambiti Territoriali di Caccia, attraverso i propri tecnici, di far pervenire eventuali situazioni di criticità al fine di attuare tempestivamente e caso per caso eventuali opportuni provvedimenti, per assicurare il costante monitoraggio delle variabile meteoclimatiche ed ideologiche così come richiesto da ISPRA. In tal senso si apprezza la sensibilità di alcuni consiglieri regionali piemontesi, quali la consigliera Conticelli ed il consigliere Barazzotto, che in una recente nota hanno richiamato l’attenzione circa l’attuale critico contesto ambientale ed i suoi effetti anche sulla fauna selvatica”.
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