«Basta con quel riso dalla Cambogia e dal Myanmar e non prendiamoci più in giro». E’ duro Giuseppe Ferraris di Novara, da pochi giorni nominato alla presidenza del gruppo di lavoro riso del Copa-Cogeca a Bruxelles: il doppio organismo rappresenta uno il Comitato delle organizzazioni professionali agricole dell’Ue, l’altro è la Confederazione generale delle cooperative agricole sempre dell’Ue. Ferraris fa sentire la sua voce e replica alle affermazioni secondo cui il trattato Unione Europea-Paesi meno avanzati sono andati a vantaggio dei contadini del Sudest asiatico, avvantaggiandoli con le esportaioni a dazio zero. «Niente di più errato – dice Ferraris – quegli accordi favoriscono soltanto i commercianti della Cambogia e del Myanmar e le industrie di trasformazione del Nord Europa a svantaggio della risicoltura europea. Le importazioni di cereale dai paesi Eba (Everything but arms, tutto tranne le armi) sono passate da 10 mila tonnellate (equivalente riso lavorato) del 2008-2009 a 402.000 tonnellate in quest’ultima campagna. Nello stesso periodo la sola Cambogia ha aumentato le proprie esportazioni verso l’Ue da 6.012 tonnellate a 255.000. Le importazioni sono costituite da riso lavorato e semilavorato, sfuso e in piccole confezioni, per lo più tipo Indica, e sono in diretta concorrenza con la produzione europea di Indica che pari al 35% della produzione totale di riso nell’Ue. Qusto aumento sta mettendo il settore del riso comunitario a rischio, creando una situazione preoccupante pe gli agricoltori e le cooperative, con il pericolo che la coltivazione venga completamente abbandonata. Ciò avrebbe un impatto negativo sulla biodiversità e la qualità delle acque e del suolo (rischio salinizzazione), in particolare nelle zone dove non è possibile coltivare altro. Il Copa-Cogeca invita la Commiussione ad applicare la clausola di salvaguardia prevista dal sistema di concesioni commerciali ai paesi meno sviluppati. Anche l’attuazione della nuova politica di promozione dell’Ue sarà importante ai fini di aumentare il consumo di riso europeo sul mercato inerno e informare i consumatori del fatto che questa coltura rispetta elevati standard Ue di produzione e tracciabilità. (g. f. q.)
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