Acque superagitate all’Associazione Est Sesia di Novara, il più grande consorzio irriguo italiano, con oltre 25 mila consorziati (la maggior parte risicoltori), distribuiti tra Novarese e provincia di Pavia. Dal primo gennaio 2025 questo ente ultracentenario (fondato nel 1922) è stato commissariato dalle Regioni Piemonte e Lombardia, affidando il ruolo a Ettore Fanfani, tecnico lombardo che si è occupato a lungo del consorzio di bonifica Muzza, nel Lodigiano.
Ma contro questa decisione il presidente Camillo Colli, rieletto ai vertici da pochi mesi con l’84% dei voti, e 49 consiglieri, si sono opposti presentando ricorso al Tar. Chiedono la sospensione e la revoca del provvedimento, giudicandolo illegittimo. Negli uffici dell’avvocato Giovanni Frau di Milano, che patrocina i ricorrenti, si è tenuta una conferenza stampa per spiegare le ragioni dell’opposizione. Spiega l’ex docente all’Università di Pavia e noto professionista nell’ambito del diritto civile, societario e commerciale: “Noi consideriamo quella decisione illegittima sotto il profilo giuridico, in quanto il consorzio è un ente di diritto privato e non pubblico, e come tale la decisione spetta allo Stato e non alle Regioni. Ne fa fede anche una recente sentenza della Corte Costituzionale in merito a una situazione analoga riguardante un consorzio dell’Emilia Romagna”.
Un nuovo capitolo nella storia travagliata di questo consorzio d’irrigazione, il più grande d’Italia, considerato tempio delle acque e punto di riferimento per migliaia di aziende agricole. Il “travaglio” dura da un decennio, da quando alcuni degli ex vertici erano stati coinvolti in una lunga vicenda giudiziaria (con condanne e assoluzioni) sfociata poi nella prescrizione. Ma a distanza di tempo gli effetti dello scossone si avvertono ancora, malgrado la volontà di risanamento e trasparenza – come sottolinea l’avvocato – che la nuova dirigenza ha messo in atto. E, trasferendo pubblicamente la punta di amarezza di Colli, del suo staff e dei consiglieri che lo sostengono, aggiunge: “I buoni sono perseguitati mentre i cattivi se la sono cavata….Coloro che oggi sono commissariati hanno cercato di fare il bene di Est Sesia”.
Il commissario arriva dopo la non approvazione del bilancio consuntivo 2023, in quanto erano venuti a mancare i revisori dei conti, che si erano dimessi alla vigilia dell’assemblea. Un contraccolpo che aveva impedito di proseguire nell’esame del documento, già visionato da Price Waterhouse Cooper, la società internazionale di consulenza e certificazione.
Il ricorso contro il commissariamento ora è nelle mani del Tar, che dovrà esprimersi: probabilmente a febbraio, ma non si esclude una tempistica più dilatata. Prima della nomina del commissario il Consorzio – in assenza di bilancio – aveva deciso di approvare un versamento straordinario per 4 milioni (circa 50 euro a ettaro da parte di ogni agricoltore).
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