Un milione e 260 mila bottiglie, pari al 47,28% della produzione enologica torinese: l’Erbaluce di Caluso si conferma il vino più rappresentativo del territorio. L’annata 2015, che entra ora in commercio nella tipologia bianco fermo, è tra le migliori in assoluto. I quantitativi di uva raccolta si attestano su quasi 14mila quintali, pari a 9.500 ettolitri destinati alla produzione di bianco fermo, spumante e passito.
Sono i dati presentati da Confagricoltura Torino nel tradizionale appuntamento annuale dedicato alla docg. L’evento si è tenuto al Turin Palace Hotel, dove i banchi d’assaggio hanno ospitato circa 40 vini Erbaluce prodotti dalle aziende di Confagricoltura: Cantina della Serra (Piverone), Cieck (S. Giorgio Canavese), Cooperativa Produttori Erbaluce di Caluso (Caluso), Ferrando (Ivrea), Fontecuore (S. Giorgio Canavese), Giacometto Bruno (Caluso), Gnavi Carlo (Caluso), La Masera (Piverone), Orosia (Bollengo), Orsolani (S. Giorgio Canavese), Podere Macellio (Caluso), Santa Clelia (Mazzè). Un appuntamento che ha permesso di presentare il vino nuovo e di degustare anche le versioni spumante metodo classico e passito di diverse annate che entrano ora in commercio.
La degustazione tecnica curata da Mauro Carosso, responsabile nazionale della didattica AIS, ha messo in luce le caratteristiche dell’Erbaluce comparandole a quelle di altri bianchi piemontesi da vitigni autoctoni. E’ emerso un quadro che conferma il Piemonte come regione di sorprendenti vini bianchi, oltre che di grandi rossi
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