Tre anni di lavoro e 1,4 milioni di euro di stanziamenti, di cui una parte in arrivo dalla Comunità europea. Sono questi i numeri di Ecorice, che intende favorire la convivenza tra i moderni sistemi di coltivazione del riso e la biodiversità locale, formata da tante specie di animali e varietà di piante, in alcuni casi molto rare, che il territorio del Vercellese ospita ancora. Con Ecorice è stato incrementato il numero e l’estensione delle aree naturali tipiche del territorio, con una serie di interventi mirati come la riforestazione, la salvaguardia di specie autoctone forestali, la rinaturalizzazione di fontanili e canali irrigui, o la ricostruzione di zone umide. L’area in cui si è lavorato si estende dalla città di Vercelli fino alla sponda del fiume Po. Il progetto ha seguito precisi step, che vanno dall’acquisto di terreni da destinare alla ricostruzione di habitat, al rimboschimento di zone adibite in precedenza a risaia, fino alla messa a dimora di piante nelle zone a ridosso dei fiumi. Molti interventi sono stati realizzati su terreni di aziende agricole del Vercellese che hanno aderito a Ecorice.
Gianfranco Quaglia
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