Il Dottor Scotti questa volta cavalca una motocicletta, una fiammante <Royal Enfield> e si fa la bellezza di 3700 chilometri. Per l’esattezza solo 3.669. Destinazione Himalaya. Un progetto on the road per unire due culture risiere d’eccellenza, diverse fra loro fra loro ma unite, appunto da un unico comune denominatore: il riso.
Per tre settimane Dario Scotti, non nuovo a imprese di questo tipo, indosserà stivali e casco e si metterà alla guida di una spedizione di motociclisti che attraverserà la regione del Ladkh, il grande rifugio del Buddhismo Mahayana, attrversando i passi di montagna himalayani, in una terra ghiacciata per otto mesi l’anno e riarsa per gli altri quattro. Un viaggio che ripercorre le origini del riso sul nostro pianeta, nato secondo le ricerche circa quindicimila anni fa proprio sulle pendici dell’Himalaya. Dario Scotti, accompagnato dal top management, viaggerà dal 7 al 26 settembre partendo da Pavia. Il primo spostamento sarà in aereo sino a Istambul: da qui, in motocicletta, a Teheran (2.659 km). Poi di nuovo in aereo a Nuova Delhi e da qui un altro migliaio di chilometri sulla <Royal Enfield> raggiungerà i confini del Kashmir e visiterà il piccolo villaggio di Choglamsar: qui la spedizione devolverà materiale scolastico e riso necessari per un anno di fabbisogno agli alunni della scuola Lingshed Area Development Foundation, fondata dal Lama Changchub. Una iniziativa che si inserisce in un progetto di respiro internazionale di impegno per lo sviluppo sostenibile che Riso Scotti si è assunto dopo la partecipazione alla Expo 2015. L’anno scorso, infatti, aveva trasferito dall’Italia 175.000 porzioni di riso destinate alle popolazioni Afar (Etiopia). Quest’anno invece vuole unire l’ecellenza del riso italiano e quello del riso Basmati. <Faccio questo viaggio con il mio team – dice Dario Scotti – perché l’attenzione alle risorse umane è una declinazione importante del concetto di sostenibilità d’impresa, che in Scotti è fondamentale. Inoltre sono personalmente amante dei viaggi, dell’avventura, della scoperta, e vivo come un incredibile arricchimento personale e per la mia azienda e poter respirare la cultura di popoli lontani, per i quali il riso rappresenta fonte di nutrimento, ma anche simbolo di abbondanza e sicurezza>.
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