Mossa europea per difendere il riso. Questa volta otto ministri dell’agricoltura hanno sottoscritto un documento strategico inviato alla Commissione europea per rendere operative misure adeguate a sostegno del comparto. La decisione è stata presa in occasione del Consiglio dei ministri Ue. Con il ministro Maurizio Martina hanno firmato anche i ministri dell’agricoltura di Francia, Spagna, Bulgaria, Grecia, Ungheria, Portogallo e Romania. Quattro le richieste fondamentali, che secondo Paolo Carrà, presidente dell’Ente Nazionale Risi, costituiscono «un passo decisivo verso la soluzione dei problemi della risicoltura, ma soprattutto una conferma della grande attenzione del ministro Martina per la nostra filiera. Anche in seguito all’accordo del G7 del riso, promosso il 20 febbraio a Milano dall’Ente Nazionale Risi, si sblocca una situazione gravissima: infatti, è stato importante convincere i francesi e ciò è stato possibile grazie alla collaborazione con il presidente del sindacato dei risicoltori europei, Bertrand Mazel».
Il documento sottoscritto dai Ministri dell’agricoltura avanza alla Commissione queste richieste:
– attivare la clausola di salvaguardia per le importazioni dai paesi EBA e valutare la possibilità di rimuovere i vincoli che impediscono l’efficace applicazione delle misure di salvaguardia per le importazioni dai PMA e da altre origini nel Sistema delle Preferenze Generalizzate;
– riconoscere la specificità del settore nella nuova Politica Agricola Comune;
– potenziare modelli di etichettatura attraverso adeguate iniziative per aumentare il consumo del riso prodotto nell’Unione europea;
– approfondire gli studi per valutare gli effetti che questi sistemi riguardanti i paesi meno sviluppati ed i Sistemi di Preferenze Generalizzate hanno avuto sui diritti sociali e dei lavoratori nei paesi EBA, come anche le conseguenza ambientali dei sistemi di produzione locali.
«La crisi del settore è a livello europeo – afferma il Ministro Maurizio Martina – e come tale va affrontata. La salvaguardia del reddito dei nostri produttori è una priorità e per questo continuiamo la nostra battaglia, insieme ad altri sette paesi dell’Ue che rappresentano praticamente tutta la produzione risicola europea, chiedendo alla Commissione un intervento concreto e immediato. Non possiamo più permetterci uno squilibrio di mercato come questo, frutto di accordi che mettono in difficoltà i nostri agricoltori oggi e che in prospettiva rischiano di azzerare la produzione europea. È il momento delle risposte per invertire la tendenza, tutelando le produzioni, i paesaggi coinvolti nelle produzioni e garantendo allo stesso tempo sicurezza e trasparenza ai consumatori».
I NUMERI DELLA CRISI
Il progressivo aumento delle importazioni di riso dai paesi EBA sta gravemente danneggiando e svantaggiando gli agricoltori, le industrie ed il mercato dell’Ue.
Una recenti analisi del mercato dal 1° settembre 2009, quando è iniziata la completa liberalizzazione delle importazioni dai Paesi Meno Avanzati (PMA), mostra:
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