“Raggiunto l’accordo sul prezzo del latte in Lombardia, anche il Piemonte guardi con interesse e urgenza a questa intesa”. Questo l’invito di Confagricoltura che accoglie positivamente la notizia dell’accordo tra allevatori lombardi e Italatte (principale azienda lattiero-casearia attiva sul mercato nazionale) per l’ultimo trimestre 2018 e auspica che quanto avvenuto in Lombardia, storicamente un punto di riferimento anche per le altre regioni italiane sul fronte lattiero caseario, possa essere da stimolo anche in Piemonte.
“Ciò che accade in Lombardia in Lombardia è una cartina di tornasole per il comparto – sottolinea Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte -. I rapporti tra le parti sono visti con molta attenzione anche dai nostri allevatori, perché l’evolversi dei rapporti tra industriali e agricoltori nell’area lombarda ha la sua influenza in tutte le principali zone del Paese dove si produce il latte. Dobbiamo quindi tener conto dell’intesa raggiunta in Lombardia dove, va detto, c’è però una situazione diversa rispetto alla nostra: lì le cooperative hanno un peso preponderante, svolgono una funzione calmierante e danno indicazioni importanti al mercato. Detto questo, per quel che ci riguarda, siamo sempre aperti al dialogo e confidiamo nell’ascolto della parte industriale, affinché torni a ragionare con noi anche e soprattutto dopo quanto accaduto vicino ai nostri confini. In Piemonte la situazione è attualmente di stallo, dato che il tavolo tecnico latte, che si è svolto il 22 ottobre a Torino all’assessorato all’Agricoltura con la partecipazione di Confagricoltura rappresentata dall’allevatrice Cristina Donalisio, si è chiuso con il più classico “nulla di fatto” nonostante la presentazione di una tabella qualità, condivisa e preparata da tutte le organizzazioni agricole e avanzata con l’obiettivo di rendere più omogeneo il quadro.
“La nostra tabella non è stata presa in considerazione, ma noi restiamo fermi sulla nostra posizione che accomuna tutta la parte agricola – conclude Allasia –. Il latte c’è, ha un alto livello qualitativo e va per questo remunerato nel giusto modo, cosa che oggi non avviene”.
You must be logged in to post a comment Login