Per conquistare la regina ci vuole un re. E Sua Maestà il riso ha tutte le carte in regola pe giocare il jolly. Quello prodotto dall’azienda agricola Rizzotti (cascina Fornace di Vespolate) vuole andare oltre: è arrivato nella city londinese, ben collocato nell’Italiana Farmar Market aperto da Coldiretti, il primo punto vendita di Campagna Amica Oltremanica.
E’ su quegli scaffali che troneggiano i prodotti dell’azienda novarese di Fabrizio Rizzotti e del figlio Luca. Tre le varietà: il Carnaroli, re dei risi italiani, anche con la denominazione «selezione reale» che deriva dalla bassa percentuale di rottura (meno del 3%) ottenuta con un doppio passaggio di selezione; poi il Nerone (riso a pericarpo nero ottenuto attraverso l’ibridazione con una varietà cinese); infine l’Artiglio, appartenente alla famiglia degli Indica, caratterizzata da un chicco stretto e lungo, quindi destinato a contorni, insalate, piatti con il pesce, cucina asiatica.
Ma la sfida dei Rizzotti è trasmettere agli inglesi il risotto made in Italy. E non è soltanto per una questione di orgoglio o rivalsa.. E’ uno dei traguardi che si pongono molti risicoltori italiani, anzi tutta la filiera (industria compresa). Nel momento della grande crisi dovuta alle massicce importazioni di riso cambogiano (per ora tutto Indica) sarebbe utile che il resto d’Europa s’innamorasse delle varietà japonica (quelle appunto coltivate in Italia) destinate ai risotti. Ma il consumo interno pro capite è molto basso e quindi il resto deve essere tutto quanto esportato. Ecco perché una riconversione dei gusti e delle abitudini da parte dei consumatori nord-europei risolverebbe almeno in parte i problemi delle eccedenze di produzione italiana.
Ci provano i Rizzotti che, forti di una storia secolare (la Fornace risale all’Ottocento) sanno dosare tradizione e innovazione, senza stravolgere l’originalità. Con la riseria bio dal maggio 2014, alimentata a energia fotovoltaica, lavorano il riso a pietra, confezionano e vendono direttamente.