Due giornate particolari. Oltre cinquecento persone in un luogo particolare, immerso fra le risaie pronte da mietere. Un volo di ibis del Nilo, che a Sebastiano Vassalli, l’indimenticabile de “La Chimera” e di altri capolavori, piacevano tanto. Il Fai (Fondo ambiente italiano), con Alessia e Giuseppina Barbaglia, ha fatto riassaporare alcuni passi di brani dello scrittore. Nel luogo a lui più caro, l’abitazione quasi claustrale addossata all’antica chiesa e alla cascina Marangana, nel territorio di Biandrate.
Una visita diversa, immersi nel giardino di casa Vassalli, accolti da Paola Todeschino Vassalli, la moglie che con grande passione ha riproposto emozioni, intuizioni, punti di vista dello scrittore scomparso e che qui, tra le mura silenziose di questa abitazione appartata trovava ispirazione per approfondire situazioni, persone e fatti del passato, con uno sguardo al presente e al futuro. A volte passeggiando in giardino, per ricaricarsi. E proprio tra gli alberi i visitatori hanno ripercorso i suoi passi e quei momenti. Due allievi dell’Istituto agrario Bonfantini di Novara, Emma e Dalila, hanno letto brani tratti dalle opere di Vassalli, poi si sono soffermati sulle essenze arboree, sotto il profilo botanico ma anche letterario, raccontando miti e leggende. All’uscita, Andrea (anch’egli del Bonfantini), ha consegnato a a tutti semi di tageti, un sacchettino di lavanda e una pergamena con una frase da “La Chimera”.
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