Joost Korte, vicedirettore generale della Direzione Agri della Commissione Europea, lo ha promesso: a luglio la Commissione ancora in Cambogia pe resprimere il disappunto dell’Europa a causa del mncato rispetto degli impegni presi dal governo cambogiano un anno fa. parole di Korte pronunciate al termine dell’incontro sollecitato dall’Airi (Associazione industrie risiere italiane) e che si è svolto al Centro Ricerche Ente Nazionale Risi di castello d’Agogna (Pavia), presenti i vertici della filiera risicola italiana. L’impegno dell’olandese ai vertici della Commissione, viene tradotto così dal presidente Ente nazionale Risi, Paolo Carrà: <Lo scorso anno la Cambogia aveva assciurato all’Ue che avrebe frenato l’esportazione di riso verso l’area comunitaria per indirizzarla verso altri paesi asiatici. Nulla di tutto ciò è avvenuto, anzi le esportazioni sono aumentate a ritmo esponenziale e le cifre sono lì da vedere. La situazione è insostenibile>.
All’incontro allargato con Korte sono intervenuti Felice Assenza, direttore della Direzione generale celle politiche internazionali Ministero Politiche Agricole, il presidente Mario Francese e i membri del Cda Airi; il presidente Cia Lombardia, Giovanni Daghetta, per Confagricoltura il presidente del gruppo riso Copa-Cogeca, Giuseppe Ferraris. tutti gli intervenuti hanno rappresentato le forti preoccuapzioni in relazione all’andamento del mercato, caratterizzato dall’enorme flusso di improtazioni di riso a dazio zero da Cambogia e Myanmar. Carrà: <Finalmente la Commissione si è resa conto che gli allarmi lanciati dall’italia non fossero rumors e la stessa Commissione ha confermato i dati di un aumento vertiginoso delle importazioni. E’ ora che la Commissione valuti nuovamente di ripristinare la preferenza com8unitaria rispetto al riso di mportazione e che nei futuri accordi di libero scambio si tenga resente che il riso è stato considerato prodotto sensibile e ogni altra concessione potrebbe definitivamente compromettere l’equilibrio del settore>.
Il presidente Airi, Mario Francese, ha affermato che il tempo delle decisioni strategiche per il settore è arrivato, valutando la necessità di destinare il sostegno accoppiato alle superfici investite a riso Indica. Daghetta e Ferraris hanno ribadito che i segnali di una progressiva perdita di competitività del settore saranno sempre più evidenti se on si deciderà di intervenire energicamente.
Korte ha promesso l’intervento in Cambogia, ma ha evidenziato le difficoltà a individuare in tempi rapidi una soluzione in relazione all’import dai Paesi meno avanzati, dimostrando comunque l’interesse della propria direzione a ricercare nuovi percorsi per il settore in una prospettiva di sviluppo.
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