E’ tutto pronto per il terzo Forum europeo del riso che si terrà a Bruxelles l’8 ottobre. Anche l’agenda è stata definita. In vetta ai temi in discussione la richiesta di rvisione del regolamento UE n.978/2012 allo scopo di rendere automatica la clausola di salvaguardia e di prevederne l’ applicazione anche in caso di danno potenziale o accertato a carico dei produttori agricoli. Gli altri punti: contrastare veramente le violazioni dei diritti umani accertate dalla Commissione europea in Cambogia e Myanmar; ottenere che il riso sia considerato come “prodotto sensibile” nei negoziati per la definizione di accordi bilaterali di libero scambio tra l’Unione europea e i Paesi Terzi; mantenere la specificità del riso nell’ambito della futura programmazione della PAC (mantenendo accoppiato il sostegno a favore del riso in considerazione della sua specificità e dei più alti costi di produzione, esentando il riso dal rispetto di alcuni aspetti della condizionalità rafforzata, come la rotazione che risulterebbe più impattante rispetto all’attuale diversificazione delle colture, e scongiurando l’applicazione di una convergenza interna del pagamento di base che preveda che i titoli raggiungano almeno il 75% della media nazionale o territoriale entro il 2026).
Infine: indicare l’origine in etichetta; garantire regole di reciprocità nell’utilizzo dei fitofarmaci all’interno dell’UE e nell’ambito dell’import tolerance, nonchè rivedere le norme concernenti i residui fitosanitari ammessi (LMR) e i relativi tempi di smaltimento del riso trattato o importato.
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