Ora è ufficiale. In seguito parere favorevole della Conferenza Stato – Regioni e il parere tecnico favorevole del Sistema nazionale per la protezione ambientale – SNPA – e della sua approvazione definitiva, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 14 aprile 2020, entra in vigore il Decreto del Ministero dell’Ambiente 2 aprile 2020, che permetterà di valutare e di autorizzare la reintroduzione di specie autoctone ai fini della conservazione, oltre alla possibilità di immissione, in condizioni rigidamente controllate, di specie non autoctone prevalentemente per finalità di lotta biologica, come il contrasto alle specie parassitarie alloctone, per esempio la cimice asiatica.
A questo proposito il senatore Mino Taricco sottolinea che ora “è finalmente possibile per le Regioni richiedere la autorizzazione alla immissione di specie esotiche che possano essere veri e propri “agenti di controllo biologico” – di fatto l’uso della Vespa–samurai, antagonista naturale della cimice asiatica, o parassitoidi con la stessa funzione – che permetteranno di limitare e controllare le popolazioni di organismi nocivi alle nostre colture come già avviene nei paesi di origine. La richiesta come chiarisce il decreto dovrà essere ovviamente corredata da uno studio del rischio che tenga comunque conto di alcuni importanti elementi quali – a titolo esemplificativo, ma non esaustivo – a) caratteristiche della specie o popolazione oggetto di immissione; b) area interessata dall’immissione; c) periodo per il quale si richiede l’autorizzazione; d) motivazione dell’immissione, e così via, che tenga conto delle indicazioni tecniche pubblicate dal Sistema Nazionale di Protezione dell’ Ambiente – SNPA – e ove presenti, dei piani d’azione e delle linee guida nazionali o internazionali e/o dal Comitato fitosanitario nazionale. Sono da sempre convinto – conclude Taricco – he la lotta biologica in casi come quello della cimice asiatica – che hanno causato danni enormi alle colture – e in molte delle nuove infestazioni che saremo chiamati ad affrontare, sia l’unica soluzione possibile, anche perché tutte le altre forme di lotta hanno dimostrato tutti i loro limiti e le controindicazioni sia in termini di efficacia, sia di ricadute negative sulla qualità del prodotto oltre a quelle sull’ambiente, ed indirettamente sulla salute.”
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