Founzan è un dipartimento del Burkina Faso, situato nella provincia di Tuy. Terre lontane da Granozzo con Monticello, piccolo centro della Bassa novarese. Eppure con qualcosa in comune: il riso. E ora la soia. Questa è una storia di solidarietà e di idee che Claudio Salsa, agricoltore italiano (già funzionario Coldiretti) da qualche anno promuove per affrancare quelle popolazioni dalla miseria. Ma soprattutto per aiutarle con lo schema più logico: portare formazione e insegnare ai contadini del posto (donne e uomini) il senso dell’intraprendere e dell’organizzazione. Dal campo alla tavola, passando dal lavoro dei campi alla commercializzazione. Impresa non sempolice, ma che ha già dato ottimi risultati. Ora, il passo ulteriore. Cogliendo l’opportunità di un progetto regionale denominato “Piemonte&Africa sub-sahariana”, con l’appoggio della Compagnia San Paolo, i Comuni di Granozzo (capofila) e Casalino hanno deciso di elaborare una nuova iniziativa con lo slogan “A Founzan per sorridere ancora con la soia”.

Dal cereale (che non sarà abbandonato) al legume, appunto la soia, perché considerata strategica sotto il profilo agronomico e commerciale. In realtà la coltviazione del riso è di tipo pulviale, cioè coltivato nel periodo delle piogge (da giugno a ottobre), ma le difficoltà legate al prezzo del mercato imposto dal governo e alle importazioni di prodotto asiatico (analogia con quanto aviene in Europa) di scarsa qualità, ma a prezzi inferiori, stanno mettendo in crisi il settore. Ecco perchè la soia potrebbe essere un’alternativa: il progetto di cooperazione, finanziato dagli enti, con la partecipazione di Cisv onlus, il coordinamento dei comuni per la pace, la biblioteca Dante Graziosi di Granozzo e due aziende agricole novaresi (Simonelli e Paglino) tende a introdurre il legume nelle scelte produttive dei coltivatori e in quelle alimentari della popolazione. Le donne avranno un ruolo da protagonista: saranno coinvolte nella preparazione di latte di soia, yoghurt, farina per svezzamento dei bambini.