Vino, latte, formaggi, riso, etichettatura. Di questi argomenti hanno parlato a Bruxelles il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, in qualità di presidente Arev (l’associazione delle regioni europee viticole), e l’assessore regionale all’agricoltura, , che hanno incontrato il Commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan.
“Non siamo contro la liberalizzazione del mercato del vino”,
ha spiegato Sergio Chiamparino, “ma siamo per un mercato trasparente, in cui la qualità venga garantita attraverso le denominazioni di origine, a tutela dei territori e delle loro produzione. I consumatori hanno diritto di conoscere non solo il nome del vitigno, ma anche il luogo di produzione perché è evidente che una barbera di Asti o di Alba non può essere confusa con una barbera californiana. Solo un mercato trasparente è davvero libero, perché ognuno potrà scegliere sapendo davvero cosa compra”.
Il tema della denominazione di origine e della tracciatura in etichetta è stato proposto anche per altri prodotti: “Il luogo di origine del prodotto deve essere indicato in etichetta”, ha sottolineato Giorgio Ferrero. “Questo deve valere per il vino, ma anche per il latte, il riso, la carne, i formaggi. Al termine dell’incontro abbiamo approfondito in particolare il tema dell’etichettatura di origine sul riso e quella sul latte e suoi trasformati, su cui è prevista una imminente decisione della Commissione”.
A Phil Hogan è stato chiesta anche l’attenzione della Commissione europea sulla viticoltura a forte pendenza, quella di montagna e di collina, come è il caso del moscato prodotto sui 360 ettari in forte pendenza in Piemonte, il Surì, a tutela anche di un territorio che senza queste coltivazioni vedrebbe crescere a dismisura il rischio idrogeologico.
“Abbiamo avuto rassicurazioni sulla impossibilità di utilizzare sui vini da tavola i nomi dei vitigni”, commenta Sergio Chiamparino, “ci è stata garantita una ferma posizione sul TTIP a difesa dei nostri prodotti a denominazione di origine, insieme a un impegno sulla semplificazione degli adempimenti burocratici per le imprese agricole. La decisione assunta al termine di costruire momenti di dialogo e di confronto non occasionali tra Arev e Commissione europea dimostra l’importanza delle nostre proposte e permette al Piemonte di giocare un ruolo importante nella costruzione della politica agricola europea”.
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