Giovedì 13 al Ministero delle Politiche Agricole si svolgerà l’atteso Tavolo con il ministro Maurizio Martina sulla grave crisi che sta colpendo il settore risicolo italiano. Sarà un vertice importante e forse decisivo per le iniziative da adottare, anche alla luce del recente incontro avuto dal ministro a Vinitaly con il Commissario europeo all’agricoltura, Phil Hogan, il quale avrebbe promesso il suo impegno sul settore riso.
Alla vigilia dell’incontro, cui partecipoeranno tutti gli esponenti della filiera risicola italiana (produttori e industriali) con gli assessori all’agricoltura delle Regioni Piemonte e Lombardia, il presidente dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà (nella foto in alto con il ministro e in quella successiva con Giorgio Ferrero assessore del Piemonte) ha lanciato un appello a tutto il settore, con un invito all’unità come presupposto per essere ascoltati e mirare a un obiettivo comune. Traduzione: facciamo lobby se vogliamo ottenere qualcosa. Di seguito il testo.
“La situazione del mercato risicolo si trova in una fase molto delicata e le istituzioni europee sono sempre più distanti dai problemi reali e sempre meno tempestive nel risolvere le difficoltà dei contribuenti.
Oggi è necessario quindi che il settore resti unito e cerchi in tutti i modi di incidere su chi ne ha i poteri perché le difese al settore siano assicurate.
Non possiamo avere però solo un atteggiamento di difesa, dobbiamo essere propositivi avanzando precise richieste.
Ritengo sia assolutamente necessario concentrarsi su alcuni punti fondamentali per salvaguardare il settore, in primis la necessità di ottenere l’applicazione della clausola di salvaguardia per ripristinare i dazi all’importazione dai Paesi Meno Avanzati, non dimenticando che, per togliere ogni alibi alla Commissione europea circa l’effettiva applicabilità delle regole che disciplinano la salvaguardia stessa, sarà altresì necessario cogliere le opportunità che oggi sono presenti per modificare i testi giuridici.
Ci sono altre priorità da perseguire, quali quella dell’etichettatura, considerata fondamentale per la tutela del prodotto e per la protezione dell’origine. E’ però necessario che il settore si presenti unito sul tema affinché le modalità dell’etichettatura vengano attentamente studiate, gestite e promozionate per spiegare al consumatore il valore dell’italianità. Su questo tema occorre dunque essere determinati affinché si possano studiare ed orientare le opportune scelte strategiche.
Alla luce dei problemi che oggi abbiamo e per diventare protagonisti delle scelte che devono portare il settore fuori dalla grave situazione in cui versa, è importante essere uniti perché i problemi sono comuni a tutti gli attori della filiera.
Il 13 aprile sarà necessario far giungere al Ministro Martina ed al Ministro Calenda una posizione del settore unica, decisa e chiara, evitando quelle spaccature che determinano insuccessi o misure imposte”.
Paolo Carrà
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