Il presidente dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà, ha scritto una lettera ad Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo, Cecilia Malmstrom, commissario europeo per il commercio, e Phil Hogan, commissario europeo per l’agricoltura, richiamando la loro attenzione sulal grave crisi che sta attraversando il settore riso. Lo scopo è quello di solelcitare a prendere immediati provvedimenti, in altre parole ad applicare la clausola di salvaguardia contro le importazioni a dazio zero dai Paesi Meno Avanzati.
“Sembra – dice fra l’altro Carrà nella lettera – che oggi la Commissione, dietro alle posizioni di facciata con le quali sostiene che per il momento i servizi della Direzione generale Agri si limitano a monitorare il mercato invitando gli Stati membri ad applicare tutti gli strumenti utili offerti dalla Politica Agricola Comune per dare soluzioni al problema di mercato del riso, abbia serie difficoltà nell’applicare una clausola di salvaguardia. Sarebbe dunque necessario modificare le norme che oggi regolano l’applicazione della clausola approfittando dell’opportunità offerta dall’articolo 40 scondo comma del regolaneto Ue del Parlamento europeo e del Consiglio che testualmente recita “entro il 21 novembre 2017 la Commissione presenta al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull’applicazione del presente regolamento. Tale relazione può essere corredata da una proposta legislativa”. Quanto sopra – dice Carrà – rappresenta un’occasione che non deve essere persa…dal momento in cui la difesa dei vulnerabili interessi economici europei viene considerata come un obiettivo dell’UE vi è un’evidente incoerenza politica nell’accettare danni agli interessi economici senza intervenire per modificare le regole di tutela che forse a suo tempo non sono state adeguatamente considerate…come è stato ampiamente dimostrato nel caso delle impprtazioni dalla Cambogia la realtà è che in un settore come quello risicolo caratterizzato da una ampia disponibilità di produzione agricola associata a un limitato valore aggiunto attraverso la trasformzione, i Paesi Meno Avanzati hanno raggiunto in modo rapido capacità di minare gli interessi europei. Per queste ragioni è necessario intervenire immediatamente in modo incisivo sui servizi della Commissione affinché gli stessi non dimentichino l’importante scadenza del 21 novembre 2017″.
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