No alla guerra dell’acqua nei campi, soprattutto in risaia. Sì agli interventi per trovare soluzioni immediate. Questo l’appello di Paolo Carrà, presidente di Ente Nazionale Risi, durante l’ultima audizione presso la Commissione agricoltura della Camera dei Deputati.
“Dobbiamo affrontare il tema della siccità che sta colpendo il settore risicolo italiano, e non solo, con grande senso della realtà evitando di alimentare divisioni tra territori o interessi diversi. – ha detto Carrà – Servono soluzioni immediate e una programmazione di interventi a breve termine utilizzando tutte le risorse possibili, e nel contempo iniziare ad individuare le infrastrutture che a medio termine potranno essere di aiuto considerato che il futuro climatico non riserverà nulla di positivo”.
Durante la seduta è stato evidenziato che la siccità rende difficile prevedere come saranno i raccolti della stagione e che tutti i risicoltori sperano giorno per giorno di perdere il meno possibile trovandosi in una situazione già gravemente compromessa soprattutto in alcune aree storiche risicole. Nel frattempo i risicoltori stanno notificando all’Ente Nazionale Risi le denunce di semina. Ad oggi i dati comunicati da circa 2450 produttori che rappresentano il 64% della superficie risicola coltivata lo scorso anno, fanno prevedere una superficie di circa 218.000 ettari di cui 63.400 di riso tondo, 99.600 di riso medio/lungo A e 55.000 di riso lungo B.
La superficie a riso nel 2022 si attesterebbe a circa 9.000 ettari in meno rispetto alla scorsa campagna con una produzione che dipenderà molto da quanto succederà nei prossimi giorni.
You must be logged in to post a comment Login