La ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova interviene al Consiglio agricolo di Lussemburgo e prende una netta posizione a favore del riso, chiedendo di stralciarlo dalle regole della ecocondizionalità previste dal Green Deal. In particolare la ministra contesta la fissazione di una quota del 20% dei pagamenti diretti per gli ecoschemi, ovvero i nuovi vincoli per l’ambiente e la neutralità climatica, e propone di esentare il riso dall’impegno della condizionalità sulla rotazione delle colture. La dura presa di posizione della coalizione «Non ritengo opportuno – ha detto a margine dell’incontro – fissare a priori una percentuale di risorse dei pagamenti diretti da destinare agli ecoschemi».
Le dichiarazioni hanno destato reazioni opposte in Italia. Da una parte le associazioni di protezione ambientale e del biologico, riunite nella Coalizione #CambiamoAgricoltura rispondono alla Ministra Bellanova: “Quello chè è difficilmente giustificabile agli occhi dei cittadini è una PAC non in grado di affrontare concretamente problemi ambientali come la perdita della biodiversià, il contrasto ai cambiamenti climatici, il mantenimento dell’agricoltura biologica e il benessere animale, tutte misure possibili con gli ecoschemi”.
Sull’altro fronte, il mondo risicolo, netta presa di posizione a favore di Teresa Bellanova. Paolo Carrà, presidente di Ente Nazionale Risi: “La posizione assunta dalla ministra Bellanova nel Consiglio agricolo di Lussemburgo, relativa all’esclusione del riso e delle colture sommerse dalle regole della eco – condizionalità, è corretta e pienamente condivisibile. Chi oggi contesta questa posizione lo fa perché ha dei pregiudizi sulla questione, non considerando che già attualmente la risicoltura italiana si avvicina sempre più al tema della biodiversità attraverso le misure agroambientali dei Psr. I risicoltori – prosegue Carrà – sono persone straordinarie che vivono quotidianamente il territorio, curandolo, regimando le acque in eccesso e, tra mille variabili e difficoltà, producono un bene preziosissimo: il cibo. La biodiversità è importante, ma necessita di un approccio meno filosofico e meno emotivo”.
Nella foto: Paolo Carrà con la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova
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