Caporalato: vandalismi e solidarietà a Confagricoltura

Caporalato: vandalismi e solidarietà a Confagricoltura

caporalato confagricolturaManifestazione di anarchici a Torino per la morte di Satnam Singh e contro lo sfruttamento dei braccianti, conclusa con l’imbrattamento della sede locale di Confagricoltura. Circa una ventina di attivisti sono partiti in corteo dal centro del capoluogo piemontese, Piazza Carlo Felice.

Scritte con la vernice spray sui muri della sede “Assassini” e “Sfruttatori”. Dopo l’azione è arrivato il messaggio di solidarietà dal presidente Cia – agricoltori Italiani del Piemonte, Gabriele Carenini: “L’espressione del dissenso è sempre legittima, ma la protesta che sfocia nella violenza non è mai accettabile – spiega Carenini in una nota – Se ci sono dei delinquenti nel settore primario, questi vanno puniti, nell’interesse in primo luogo della stragrande maggioranza degli operatori onesti, ma quello delle aziende agricole piemontesi non è il mondo del caporalato”.

Il presidente dell’organizzazione provinciale agricola Gianluigi Orsolani respinge totalmente le accuse mosse dai contestatori e sottolinea di non essere a conoscenza, all’interno del tessuto produttivo agricolo associato, di comportamenti che abbiano a che fare con lo sfruttamento dei lavoratori, “un fenomeno che Confagricoltura condanna con fermezza anche con il codice etico per le aziende associate, mantenendo relazioni positive con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori agricoli e stipulando contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali per promuovere un lavoro agricolo sostenibile e dignitoso”.

In Piemonte, evidenzia Confagricoltura, gli operai agricoli impegnati nelle campagne, negli allevamenti, nelle imprese vitivinicole, nei caseifici e nelle attività di trasformazione primaria dei prodotti dell’agricoltura sono circa 40.000, per il 65% italiani.

La nostra organizzazione – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – contrasta ogni forma di sfruttamento e lavora per creare le condizioni per ridurre ai minimi termini il problema, anche con suggerimenti dal punto di vista legislativo. Alle istituzioni abbiamo anche indicato alcune proposte: occorre migliorare l’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, potenziare i trasporti pubblici nelle aree rurali e fornire alloggi dignitosi ai lavoratori stagionali, individuando forme di finanziamento per la ristrutturazione dei fabbricati rurali, in particolare per l’ospitalità dei lavoratori migranti”.

«Desideriamo esprimere la nostra profonda solidarietà a Confagricoltura Piemonte e al suo presidente Enrico Allasia. Condanniamo fermamente questi atti di vandalismo. Mentre il diritto di esprimere il dissenso è fondamentale in una democrazia, l’uso della violenza non può essere tollerato. Questo tipo di comportamento non contribuisce in alcun modo alla risoluzione delle problematiche legate allo sfruttamento dei lavoratori agricoli, ma al contrario, alimenta tensioni e divisioni. Tutti noi siamo invece impegnati a lavorare per migliorare la qualità della vita dei lavoratori agricoli e garantire che ogni individuo sia trattato con rispetto e dignità. Proprio nella giornata di domani la Regione Piemonte riunisce, per la prima volta dopo la manifestazione di Alba, le associazioni datoriali e i sindacati di categoria per arrivare a breve all’istituzione di un tavolo permanente per il contrasto al fenomeno del caporalato e al miglioramento delle condizioni del lavoro agricolo. L’unica strada efficace e accettabile è quella del confronto e del dialogo».

Così gli assessori regionali al Commercio e Agricoltura Paolo Bongioanni e alla Sicurezza e Immigrazione Enrico Bussalino.

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