Il Piemonte alza il tiro contro il caporalato e dichiara tolleranza zero con un protocollo d’intesa che vuole garantire trasparenza e regolarità nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro stagionale in agricoltura, affrontando in modo condiviso le problematiche legate alla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, alla legalità, al trasporto e all’integrazione.
Il protocollo d’intesa sperimentale è stato siglato in Sala Giunta tra Regione Piemonte, Agenzia Piemonte Lavoro, Prefetture piemontesi, ispettorato del lavoro, Inps, Inail, Anci Piemonte, organizzazioni sindacali (Flai Cgil e Cgil Piemonte, Fai Cisl e Cisl Piemonte, Uila e Uil Piemonte), associazioni datoriali e cooperativistiche del settore agricolo (Coldiretti Piemonte, Cia Piemonte, Confgricoltura, Lega Coop e Confcooperative Piemonte), Arcidiocesi di Torino e Diaconia Valdese.
Il documento, sottoscritto dal presidente della Regione Sergio Chiamparino, accompagnato dalle assessore al Lavoro Gianna Pentenero e all’Immigrazione Monica Cerutti e dall’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero, vuole prevenire e contrastare l’intermediazione illegale di manodopera nel settore agricolo garantendo, grazie alla collaborazione tra tutti i firmatari, l’applicazione dei contratti di lavoro collettivi, il rispetto dei principi di sicurezza e legalità nei rapporti di lavoro, ma anche la diffusione di buone pratiche volte a difendere e valorizzare la filiera agroalimentare.
Per intervenire, in particolare, sulla complessa situazione che da diversi anni si verifica nel territorio del Saluzzese, per l’elevata concentrazione di lavoratori di origine straniera impegnati nella raccolta della frutta, il protocollo prevede inoltre l’attivazione, in via sperimentale, di uno sportello dedicato al collocamento pubblico in agricoltura. L’Agenzia Piemonte Lavoro si impegna a predisporre, nei centri per l’impiego del territorio, elenchi di lavoratori disponibili al lavoro stagionale nel periodo maggio-novembre e a incrociarli con i fabbisogni occupazionali delle aziende o cooperative agricole, favorendo quindi l’incontro tra domanda e offerta di lavoro regolare.
“Questo protocollo – dice il presidente Sergio Chiamparino – conferma l’impegno della Regione Piemonte per la promozione del lavoro regolare in agricoltura e insieme riconosce l’importanza del lavoro stagionale, che in alcuni settori agricoli è uno strumento centrale per garantire qualità e competitività anche internazionale alle nostre eccellenz”.
“Con riferimento alla legge nazionale per il contrasto al lavoro illegale – aggiunge l’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero –, obiettivo del protocollo è migliorare le condizioni di accoglienza dei lavoratori insieme ai soggetti attuatori degli enti locali e alle associazioni. Un testo unico che include il concetto di dignità di tutti i lavoratori, come principio a cui possiamo ispirare le nostre politiche anche nella futura programmazione”.
“E’ molto importante, nell’ambito del protocollo – sottolinea l’assessora al Lavoro Gianna Pentenero –, la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti per poter mettere in campo, a favore di lavoratori e imprese, servizi volti a promuovere contratti regolari, contrastando l’illegalità e immaginando condizioni di vantaggio per le imprese che scelgano la strada della legalità e della buona economia. La sperimentazione del collocamento pubblico in agricoltura interesserà in una prima fase il territorio del Saluzzese, e potrà essere esteso all’intero territorio regionale”.
L’assessora all’Immigrazione Monica Cerutti :”Questo protocollo costituisce un passo in avanti importante, a livello regionale, perché mette insieme soggetti diversi, con competenze diverse, con l’obiettivo di contrastare lavoro nero e sfruttamento. Fondamentale sarà la connessione con altri progetti regionali che stiamo potenziando. Uno su tutti, già avviato, è l’Anello Forte che mira a tutelare le vittime di tratta e sfruttamento“.
Alla firma del protocollo erano presenti anche tutti i prefetti del Piemonte (avranno il compito di coordinamento delle forze di polizia nella prevenzione e nel contrasto delle forme illegali).
e i rappresentanti delle organizzazioni agricole. Paolo Dentis, vicepresidnete di Confagricoltura Piemonte: “Questo protocollo promuove azioni concrete per facilitre l’incontro tra domanda e offerta di lavoro stagionale e per una migliore qaualità della vita. Ricordiamo che senza l’apporto di manodopera, anche extracomunitaria, le nostre aziende non potrebbero raggiungere i livelli qualitativi che caraterizzano le produzioni piemontesi”.
In Piemonte il numero di imprese che occuoano operai agricioli dipendenti è in aumento dal 2006 e si attesta intormno alle 8 mila unità (su 54 mila aziende). Imnitalia sono 188.000
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