Gli ultimi studi agricoli sull’Italia confortano: in Europa comunitaria il nostro Paese è il più green della Comunità a 28. Ma il 24 giugno, il Vaticano ha diramato l’enciclica Laudato siidi papa Francesco, accolto con favore da tutto il mondo, che prende nome dalle prime parole del Canticodelle creature del poverello di Assisi nell’Umbria medioevale. In 187 pagine dattiloscritte (versione diffusa dal quotidiano cattolico Avvenire) papa Francesco tratteggia che cosa nel futuro prossimo dovrebbe essere l’agricoltura, in rapporto all’ambiente. In quella che il pontefice chiama la casa di tutti, da collocare per le aggressioni subite dagli uomini nel novero della povertà sul globo: non più inquinamento, totale difesa di un bene pubblico come l’acqua, aumento delle coltivazioni non delle monoculture, per scongiurare in avvenire il deficit di cibo per l’umanità, intrecciando l’appello autorevole di Laudato sii con quelli che, quotidianamente, arrivano da Expo 2015. Nella sua enciclica, la seconda del suo pontificato, papa Francesco richiama ampiamente gli interventi della Fao, organismo delle Nazioni Unite per il cibo e le garanzie che da esso vengono per gli uomini, con l’obbligo di costruire la pace in Europa, ma specialmente in Africa e nel continente asiatico.
Il mondo, confermano gli ultimi studi, progredisce basandosi sull’agricoltura che dovrebbe essere sempre più green. Riferendosi al cibo, le ricerche ammoniscono: stando alle stime, entro il 2055 ( ndr: cioè entro quaranta anni) l’umanità dovrebbe produrre più cibo di quanto non ne abbiano prodotto gli antenati nei diecimila anni precedenti. I dati a disposizione, anche quelli resi noti da una recente inchiesta della Coldiretti italiana, evidenziano che senza agricoltura e il lavoro dei suoi addetti , il rischio di penuria di cibo, che si rifletterà sui rapporti fra gli uomini e fra le nazioni, sarà sempre più grande, forse sfociando in carestie di proporzioni bibliche. Con speranza e con il prevalere della cultura fino ad arrivare alla negazione del rifiuto e dello spreco, è quello che in Laudato sii ammonisce papa Francesco. Inoltre le statistiche, talvolta dissociate, forniscono un puzzle da comporre leggendolo con attenzione, e sul quale riflettere. Infatti, al Forum internazionale sull’agricoltura, promosso a Milano all’Expo 2015, dallo studio prodotto da Coldiretti italiana si traggono aspetti globali assai interessanti, che senza saggi interventi finiranno di influenzare i corsi della storia internazionale del prossimo quarantennio. In questo contesto epocale, fra l’altro, va anche collocata la ritrosia della Comunità Europea a ripristinare i dazi doganali che gravano sulle derrate in importazione da paesi asiatici o africani del Mediterraneo.
Il puzzle statistico accennato, con riferimento a dati come si diceva stimolanti, sottolineano una realtà della quale si dovrà tenere conto nei prossimi anni. L’ossatura nel mondo dell’agricoltura, possibilmente da trasformate in green secondo l’indirizzo impartito dall’enciclica Laudato siidi papa Francesco, è costituito da circa 570 milioni di aziende agricole, l’88% delle quali a prevalente condizione familiari, come anche si deduce dai padiglioni di Expo 2015 dai quali promana un altro messaggio: i territori e le loro originarie peculiarità contano più di ogni altra cosa. Da essi e dal loro attento utilizzo non dipendono soltanto la preservazione della biodiversità sulla quale insistono i capitoli dell’enciclica Laudato sii, bensì gli 800 milioni/1 miliardo di persone cui in questo momento sulla terra, nostra casa comune, soffrono la fame e l’indigenza provocate da guerre nonché da conflitti diversi all’interno dell’umanità. Il fenomeno, adesso purtroppo di grande attualità, è uno degli aspetti preminenti con spostamenti di persone senza molti precedenti storici, dalle terre della sofferenza e della fame alle terre della relativa opulenza. Inoltre, dovuto al conto che prima o poi le moltitudini di disperati presenteranno a causa dell’evoluzione economica in atto attualmente, i demografi anche prevedono spostamenti biblici dalla campagna alle città, sempre più complesse e caotiche. Infatti, stando agli studi, le popolazioni nelle aree che dovrebbero diventare green, sono il 35% circa in Cina, il 24% in India e soltanto il 7% in Asia anche a ridosso della Federazione Russa tormentata dalla crisi ucraina e il blocco delle esportazioni quantificato in decine di miglia di euro, nonché in Europa anche comprendendo i partner dell’UE. I circa 500 milioni di consumatori europei Ue, con i loro comportamenti anche richiamati dall’enciclica papale di Bergoglio, nei prossimi anni saranno un ago della bilancia in parte determinando i prossimi corsi della storia.
Forse in termini un po’ troppo provinciali, in questo ambito smisurato, trova in una posizione di rilievo anche l’agricoltura italiana, già green più degli altri Paesi della Comunità. Lo studio sullo stato verde delle imprese agricole evidenzia che, per cause economiche, le imprese del settore rispetto al 2007 sono diminuite e sono diventate soltanto 155 mila.
Una delleragioni di questa flessione potrebbe avere conseguenze negative? Roberto Moncalvo, ingegnere e presidente di Coldiretti italiana, risponde così: Oggi, secondo uno studio di Coldiretti, per ogni euro speso dai consumatori italiani per l’acquisto di prodotti alimentari, appena 15 centesimi arrivano agli agricoltori. Ed in alcuni casi – prosegue Moncalvo – non sono neanche sufficienti a coprire i costi di produzione o dare da mangiare agli animali allevati, come nel caso del latte”. Nonostante questo (dati recenti dell’Istat) il valore aggiunto agricolo italiano è pari al 7,5%, ossia sul Pil nazionale di più dello 0,1%. Il successo dell’agricoltura italiana commenta Roberto Moncalvo – sta nella sostenibilità, nella straordinaria qualità con caratteri distintivi unici, una varietà e una articolazione sul territorio che non hanno uguali nel mondo”. Però a patto che nella casa comune, nel mondo interconnesso, come evidenza il pontefice, e in Italia ci si sforzi i rispettare il messaggio dell’enciclica Laudato sii di papa Francesco proposto autorevolmente al mondo e all’Europa. La Terra, così, potrà diventare più green.
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