Le luci, gli spazi, il blu come colore dominante. Erano gli sguardi sul mondo di Bruno Polver, artista novarese scomparso a 84 anni, che ha saputo tradurre emozioni e pensieri sulle tele per oltre sessant’anni di attività pittorica e non solo. Insegnante, preside dei licei artistici di Saluzzo, Novara, Milano, lascia uina forte impronta nella città che più di altre lo ha visto protagonista: appunto Novara. Tra isuoi segni più evidenti la parete che fiancheggia la chiesa del Monserrato, in Piazza Cavour a Novara, opera realizzata come service del Lions Novara Host, il club di cui è stato socio per decenni. Poi il mosaico a intersio ligneo luingo lo scalone d’accesso a Palazzo Cabrino, sede del Comune di Novara. Sue opere sono state esposte a Barcellona, Parigi, New York, Los Angeles, recensito e apprezzato dai critici d’arte di tutto il mondo.

Non meno famosi sono alcuni suoi disegni, molto rare e conservate da pochi amanti fortunati, dedicati al mondo ravvicinato che lo circondava: quello novarese contrassegnato da un ambiente rurale. Così i suoi tratti veloci avevano tradotto sulla tela momndariso intente al lavoro, scene agresti, scorci di paesaggi orizzontali.