Il dopo Brexit cambia le carte in tavola per la tutela dei prodotti italiani. Anche per il Gorgonzola Dop. Ne sanno qualcosa al Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola DOP, con sede a Novara. Con largo anticipo si era mosso per continuare ad essere tutelato nel Regno Unito anche dopo la Brexit: ha infatti ottenuto nel 2019 dall’UKIPO (l’Ufficio governativo della proprietà intellettuale britannico) il “Grant of Protection” ovvero la protezione nazionale e la registrazione del marchio di certificazione GORGONZOLA, oltre al marchio collettivo CG.
L’effettiva uscita dall’Unione Europea del Regno Unito a fine gennaio ha comportato una modifica degli accordi sulla tutela dei marchi registrati e sull’importazione di prodotti Dop da altri paesi. Attualmente la protezione dei marchi DOP e IGP è garantita dalle norme comunitarie per i paesi presenti in Europa: una denominazione italiana gode della stessa protezione all’interno di tutti i Paesi facenti parte dell’Unione. Ora sarà direttamente il Regno Unito a dover creare un nuovo organismo di controllo che permetterà l’importazione dei prodotti Dop con nuove regole che sono ancora in via di definizione.
La registrazione definitiva del marchio è quindi una garanzia per i consumatori per proteggerli da casi di contraffazione ed evitare spiacevoli sorprese quando si acquista Gorgonzola Dop all’estero ma anche per i produttori perché la tutela potrà continuare a rafforzare l’attività di vendita verso il Regno Unito, che da molti anni è tra i primi paesi amanti del Gorgonzola Dop.
Attualmente per il Gorgonzola Dop il Regno Unito rappresenta il quarto Paese per l’export mondiale con oltre 1100 tonnellate esportate e un giro d’affari superiore ai 7 milioni di euro.
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