di Gianfranco Quaglia
Arriva dalla Camargue il nuovo presidente dei risicoltori europei. E’ Bernard Mazel, noto imprenditore risicolo, che è anche presidente del sindacato dei risicoltori francesi. Una carica importante, arrivata in un momento difficile per il settore. Prima di lui era stato al vertice della categoria Martin d’Autriche d’Este, pronipote del casato degli Asburgo, titolare di una azienda agricola a Sartirana Lomellina (Pavia), ora indirizzata alla produzione di mais per il biogas.
Mazel raccoglie l’eredità, ma è già abituato a spendersi in prima persona per i suoi colleghi francesi e a battersi a Bruxelles. E’ stato eletto all’unanimità a Mas du Sonnailler, dove si tiene la fiera del riso, presenti anche esponenti della filiera risicola italiana, tra cui Paolo Carrà, presidente Ente Nazionale Risi, Giovanni Perinotti e Paolo Dellarole, rispettivamente presidenti di Confagricoltura e Coldiretti Vercelli Biella, Paola Battioli, al vertice di Confagricoltura Novara.
In Camargue sono 160 le aziende che coltivano riso, 12.800 gli ettari per un totale di 70 mila tonnellate: noto è il riso Camargue IGP (Indicazione geografica protetta). Mazel è per tuti un punto di riferimento: insieme hanno condotto e vinto la battaglia per ottenere l’aiuto accoppiato.
Ma ora lo attendono ancora sfide più impegnative che non riguardano soltanto l’area del Delta del Rodano. Mazel lo sa bene e dice: <L’unità di tutti i risicoltori è importante innanzitutto per far sentire una voce unica a Bruxelles, continueremo nella nostra lotta per ottenere un freno alle importzioni senza dazio dal Sudest asiatico. Ma non basta. Dobbiamo essere determinati nel raggiungere altri obiettivi, come la valorizzazione del riso d’origine. In altre parole: un marchio del riso europeo, che abbia un ricnoscimento specifico. Dobbiamo fare promozione tutti insieme, agricoltori e industriali e senza distinzione di bandiere: francesi, italiani, spagnoli, portoghesi, greci e tutti coloro che producono riso. Senza dimenticare che se siamo invasi da prodotto straniero, anche noi abbiamo possibilità di esportare se ci guardiamo attorno: le nostre varietà sono ricercate dai Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Questo non dobbiamo dimenticarlo e guardare anche in quella direzione>.
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