Duemila fra ricercatori e operatori del settore provenienti da tutto il mondo all’International Rice Congress, il quarto congresso mondiale sul riso che si è aperto a Bangkok. Quello della Thailandia è un momento di confronto per fare il punto sulla coltivazione del cereale più consumato sul pianeta e tracciare le linee guida sulle prospettive di sostenibilità ambientale e capacità produttive, in grado si rispondere alle esigenze di una popolazione mondiale in aumento. L’Italia, Paese produttore leader in Europa, è presente con un gruppo di ricercatori i quali illustreranno le loro esperienze in materia di miglioramento genetico e lotta agli attacchi parassitari. Il «triangolo del riso» Vercelli-Novara-Pavia è rappresentato dalla ricerca in campo che ogni giorno viene portata avanti con successo da enti, privati, unviersità, sia in Piemonte sia in Lombardia.
In questo contesto da segnalare la presenza di Laura Casella di Galliate (Novara), giovane ricercatrice della Sa.Pi.Se. (Sardo-piemontese-sementi) di Vercelli che in questi ultimi anni ha raggiunto interessanti risultati attraverso l’ibridazione per arrivare a un miglioramento genetico che consenta di combattere una delle patologie più devastanti, il cosiddetto «brusone». Laura Casella, 32 anni, è stata selezionata con altri 28 giovani ricercatori di tutto il mondo e invitata al Congrsso per raccontare la sua esperienza, in quanto considerata una delle ricercatrici ibridatrici più promettenti e già affermate.
Con lei ci sarà il direttore generale di Sa.Pi.Se., Massimo Biloni: entrambi sono stati invitati a tenere due relazioni.
Gli altri italiani che fanno parte del gruppo: Gian Attilio Sacchi (Università di Milano), Aldo Ferrero (Università di Torino), Marinella Rodolfi (Università di Pavia), Marco Romani e Eleonora Miniotti (Centro ricerche Ente Nazionale Risi).
Foto: Laura Casella
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