In attesa di una fusione, tormentata, con Bpm (Banco Popolare di Milano) l’assemblea dei soci del Banco Popolare guidato da Pie Francesco Saviotti e Carlo Fratta Pasini ha approvato il bilancio 2015, a favore il 99,70%. L’esercizio si è chiuso con 430 milioni di euro di utile e la distribuzione di un dividendo pari a 15 centesimi per azione. L’sassemblea si è tenuta a Lodi e nelle due sedi collegate di Verona e Lucca: presenti 7200 soci, pe un totale di 39.000 voti comprese anche le deleghe. Dal Nordovest i soci che fanno capo alla Banca Popolare di Novara erano circa 2 mila.
E’ stata probabilmente l’ultima assemblea storica prima dell’assemblea straordinaria per approvare la fusione e quella per la trasformazione in Spa, come previsto dalla riforma aprovata dal Governo.
Tutti gli occhi erano puntati su questa giornata proprio pe le implicazioni e le atese, dopo l’intervento della Bce che ha posto alcuni paletti per la fusione, poi la decisione del Governo italiano che ha spnto pe accelerare i tempi. Dovrebbe essere questione di giorni.
C’erano anche gli occhi dell’Europa, in particolare della Banca Centrale Europea, con la presenza di Ilze Rainska, joint supervisor team coordinator della divisione Significant Bank Supervision della Bce. Una lettone inviata direttamente da Draghi e alla quale l’ad Saviotti si è rivolto in apertura salutandola per la presenza con un «Welcome to Lodi Rainska».
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