La fusione tra Banco Popolare, cui fa riferimento anche la Banca Popolare di Novara, e il Banco Popolare di Milano, sta per diventare realtà. Sarà costotuita una nuova società bancaria capogruppo mnella forma di società per azioni (la Nuova Capogruppo). Da questo matrimonio nasce il terzo polo bancario italiano con una rete di 2500 sportelli, accesso a oltre 4 milioni di clienti. L’operazione presuppone l’esecuzione di un aumento di capitale di euro di un miliardo da parte del Banco Popolare, da eseguire prima delle asemblee chiamate a deliberare la fusione (probabilmente entro maggio). Due headquarters, uno a Verona (sede amministrativa), l’altro a Milano (sede legale). Assemblee straodinarie per approvare la fusione entro il 1° novembre. A regime la fusione sarà concretizzata attraverso la costituzione di una nuova banca: agli azionisti del Banco Popolare sarà asegnato il 46% del capitale della Nuova Capogruppo. A Verona, Lodi, Novara e Bergamo saranno ubicate le strutture di vertice delle rispettive divisioni territoriali e a Milano la struttura di vertice della banca beneficiaria dello scorporo. Per il primo triennio il cda sarà compsoto come segue: un membro sarà l’ad della Nuova Capogruppo, la cui carica sarà ricoperta dall’attuale consigliere delegato di BPM, Giuseppe Catagna. Il presidentedel Comitato Esecutivo sarà l’attuale ad del Banco Popolare, Pierfrancesco Saviotti. Presidente del Cda sarà l’attuale presidente del cda del Banco Popolare, Carlo Fratta Pasini. La Nuova Capogruppo nominerà un direttore generale nella persona dell’atuale direttore generale del Banco Popolare, Maurizio Faroni, e due condirettori, uno di espressione del Banco Popolare (l’attuale Domenico De Angelis), e uno di espresione BPM (Salvatore Poloni).
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