Bsnco BPM, come gli altri grandi gruppi bancari italiani, ha superato lo stress test.
Il Gruppo Banco BPM ha partecipato al 2018 EU-wide stress test condotto dall’European Banking Authority (EBA) in collaborazione con Banca d’Italia, la Banca Centrale Europea (BCE) e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB – European Systemic Risk Board).
In una nota diffusa dopo la comunicazione, Banco BPM “prende atto della comunicazione diffusa dall’EBA sugli EU-wide stress test e conferma i risultati di questo esercizio. L’esercizio EU-wide stress test 2018 non presenta soglie minime da rispettare e costituisce, invece, un’importante fonte di informazioni a fini SREP. I risultati supporteranno le Autorità Competenti nell’analisi della capacità di Banco BPM di rispettare i requisiti di capitale in scenari di stress.
Lo scenario Adverse è stato definito da BCE e dall’ESRB e copre un orizzonte temporale di tre anni (2018 – 2020).
L’esercizio di stress test è stato svolto sotto l’ipotesi di bilancio statico al 31 dicembre 2017 e pertanto non considera strategie aziendali e azioni manageriali già attuate e/o future.
La solidità dimostrata nello scenario Baseline, derivante dalla capacità di Banco BPM di generare valore attraverso il business caratteristico, e la resilienza manifestata nello scenario Adverse, sono confermate dai seguenti risultati:
• CET 1 ratio phased–in post impatto Stress Test Baseline scenario pari a 15,74% (14,32% fully loaded) ;
• CET 1 ratio phased–in post impatto Stress Test Adverse scenario pari a 8,47% (6,67% fully loaded).
Tali risultati sono ancora più soddisfacenti se si tiene conto che l’esercizio di Stress Test è stato svolto in un momento peculiare per il Gruppo e che le regole dell’esercizio stesso non hanno consentito di tenere conto di azioni specifiche già completate in relazione al piano di fusione; si fa particolare riferimento a costi non ripetibili e al derisking dei crediti in sofferenza già ceduti nel corso del primo semestre del 2018. Tali elementi avrebbero determinato un risultato migliore del conseguito, nello specifico:
• a seguito della fusione, avvenuta il 1 gennaio 2017 tra i due ex Gruppi Banco Popolare e Banca Popolare di Milano, Banco BPM ha sostenuto costi straordinari e non ripetibili (in particolare riferiti alla riduzione di costi relativi al personale sulla base di accordi firmati in coerenza con il piano di esodo e alla migrazione su un unico sistema IT) che le regole dell’esercizio non hanno permesso di sterilizzare; tali costi sono stati proiettati nei 3 anni di orizzonte del Test per un totale cumulato di oltre 500 milioni di Euro, generando effetti non realistici;
• per la logica del bilancio statico, l’esercizio non ha fattorizzato il processo di de-risking in corso (in particolare la cessione di crediti in sofferenza già avvenuta nel primo semestre del 2018 per € 5,1 miliardi, pari a circa un terzo del portafoglio complessivo)”.
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