di Paolo Guttardi
Una Pac sempre più verde ?
Le regole della Condizionalità, da osservate obbligatoriamente da parte delle aziende agricole per incassare i pagamenti diretti della Pac e del PSR sono un incubo per gli agricoltori, costretti a districarsi tra norme e regolamenti e di conseguenza ai controlli da parte degli Organismi pagatori. E per il futuro con la prossima riforma Pac le norme sarebbero ancora più stringenti (almeno stando alle proposte che girano sui tavoli). Si parla in particolare dell’obbligo della rotazione colturale in sostituzione dell’attuale diversificazione nell’ambito del Greening. E allora come ci si deve comportare nel caso in cui la conduzione della parcella di terreno passi da un agricoltore all’altro alla fine della annata agraria ? Si riparte da zero o chi subentra deve proseguire la rotazione iniziata dal suo predecessore ? Inoltre non è ancora noto se e come verranno introdotte deroghe ed eccezioni come per il riso e per le piccole aziende.
Ed è corsa per l’anticipo
Intanto è corsa contro il tempo per la presentazione delle domande per l’anticipo Pac 2019. Il DM 3 giugno 2019 ha fissato come termine la data del 20 giugno 2019. Così gli Organismi pagatori hanno provveduto alla “precompilazione” massiva delle domande. Sarà compito dei CAA provvedere al loro completamento, alla stampa e trasmissione informatica. Ma le difficoltà non sono finite. Prima di pagare (entro il 31 luglio 2019) gli OP dovranno provvedere a verificare il rispetto del tetto degli aiuti de minimis (20 mila euro nel triennio 2017/2018/2019), alla acquisizione della certificazione antimafia ed alla verifica del requisito dell’Agricoltore attivo.
Coloni e terre incolte
Alla sua approvazione aveva fatto sorridere, ricordando i tempi delle bonifiche pontine con l’assegnazione dei poderi ai coloni veneti. Eppura la norma contenuta nella Legge di Bilancio 2019 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 31/12/2018 è chiara e prevede la concessione gratuita ai nuclei famigliari numerosi per un periodo non inferiore a venti anni di terreni agricoli demaniali e/o incolti o abbandonati. Ad oggi,se mesi dopo – a spegnere gli entusiasmi degli improvvisati colonizzatori – mancano ancora i criteri e le modalità di attuazione della misura.
Assicurazioni agevolate a protezione delle risaie
Nonostante le difficoltà registrate negli ultimi anni non siano tutte superate, gli agricoltori italiani guardano con rinnovata fiducia al sistema delle polizza agevolate. Lo evidenzia il Rapporto ISMEA sulla Gestione del rischio in agricoltura 2019. Dopo il calo registrato negli ultimi anni il mercato assicurativo agevolato nel 2018 è cresciuto del 5 % raggiungendo un valore di produzioni assicurate di 7.8 miliardi di euro, di cui il 70 % è rappresentato dalle colture vegetali. In calo invece l’incidenza dell’assicurazione agevolata per le strutture (serre) e per la zootecnia, dove le complessità gestionali sono più elevate. Interessate all’assicurazione è tuttavia solo un nucleo forte di 77 mila aziende, prevalentemente situate al Nord Italia. Il miglioramento delle procedure informatiche e le semplificazioni normative – fortemente volute da Confagricoltura – hanno consentito di innalzare decisamente il livello dei pagamenti erogati da AGEA, evitando il disimpegno dei fondi dell’Unione europea. Circa il 95 % dei certificati assicurativi 2018 è già stato pagato o è in via di pagamento. Con le risaie che si tingono di verde è meglio tutelarsi da eventi atmosferici estremi e dalle bizzarrie del clima. E le polizza assicurative – ricordano al Consorzio di Difesa Vercelli Due – rappresentano un importante strumento per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle produzioni e per tutelare il reddito degli agricoltori.
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